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La Polverini si berlusconizza Silvio scende in campo

Renata Polverini

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La Polverini si berlusconizza. Ormai tutti i big del Pdl parlano della campagna elettorale fin qui svolta come di qualcosa che appartiene al passato. «D'altro canto tutti gli errori che si potevano fare sono stati fatti», ammette qualcuno a mezza bocca. E c'è anche chi parla di un «sabotatore». Ma sono le classiche fisime degli ex missini, ancora col complesso di quelli che vivono rinchiusi nella sezione ad aspettare il nemico. Poco importa. E poco importa a Silvio Berlusconi che ha sempre e solo un'unica legge: i sondaggi. I dati che sono arrivati sul tavolo del Cavaliere sono allarmanti.   Il Pdl continua ad andare fortissimo, tutta la coalizione è molto sopra il centrosinistra. Ma Renata no. Soffre, non riesce a decollare. «Sconta ancora la maggiore notorietà della Bonino», spiega uno stretto collaboratore del premier. Così, Silvio ha scelto di scendere in campo. Oggi parteciperà alla cena al Palazzo dei Congressi. Sarà solo l'inizio. Silvio forse parteciperà a una grande festa popolare che il Pdl sta organizzando nella prima decade di marzo a Tor Bella Monaca. La zona non è scelta a caso perché si trova nello stesso quadrante dove è stato avviato e si sta completando lo sgombero di Casilino 900. «Sarà una specie di nuovo Primo maggio», raccontano dal Laboratorio Lazio.   Poi ci saranno sortite improvvise, bagni di folla, partecipazioni a manifestazioni senza preavviso soprattutto per motivi di sicurezza. È stato deciso anche il nuovo simbolo. Mentre in un primo momento era previsto un vago «Berlusconi per il Lazio» ora è stato cambianto in un più netto «Berlusconi per Polverini», e da adesso in poi si moltiplicheranno le iniziative per associare il nome del Cavaliere a quello della candidata governatrice. Via il rosso che sarà lentamente bandito dagli eventi Pdl per far entrare lentamente il più classico e berlusconiano azzurro. Anche la candidata si adeguerà. Per lei è pronta una sorta di svolta peronista, più populista. «Anche con Alemanno abbiamo fatto così. Una prima fase più a sinistra, una seconda più a destra», minimizza Fabio Rampelli, uno degli artefici della campagna a sindaco assieme ad Andrea Augello. Rampelli non si sbilancia: «Siamo un cantiere aperto, non c'è nulla di deciso».   E invece il nuovo piano è già pronto. La prossima sarà «la settimana della salute»: la Polverini si recherà in tutti i maggiori ospedali del territorio per rendersi conto della situazione della sanità regionale e parlare dei problemi con gli operatori del settore e i pazienti. Un primo assaggio della svolta populista c'è stato ieri pomeriggio, quando la candidata del Pdl ha visitato l'Istituto Santa Maria Madre del Redentore il poliambulatorio di medicina solidale e delle migrazioni di Tor Bella Monaca. Guarda il caso... «Un'eccellenza - l'ha definito la Polverini - Un ospedale di frontiera, che va incontro a tutte le fragilità e le difficoltà che si trovano in quartieri emarginati come questo. Qui c'è un grande senso di altruismo, quello di volontari che mettono a disposizione la loro opera per rendere la medicina più vicina alle esigenze delle persone, una rete territoriale di cui anche il servizio sanitario della Regione Lazio si dovrà fare carico». La candidata Pdl ha poi lanciato l'idea di predisporre percorsi agevolati nei pronto soccorso degli ospedali per le donne che subiscono violenza. E, a dimostrazione di una seconda parte di campagna elettorale più «peronista», c'è anche la dichiarazione rilasciata in mattinata sull'ipotesi di riapertura del San Giacomo, l'ospedale del centro storico, la cui chiusura non è mai stata digerita dai romani: «La famiglia Salviati mi ha detto che intende mantenere quel vincolo con la Regione, facendo rimanere il San Giacomo un ospedale: anche di fronte a questa insistenza della famiglia noi abbiamo detto che rivaluteremo la situazione, anche alla luce del nuovo piano sanitario che rinegozieremo col governo». Insomma, il dato è tratto. Serve una svolta. E subito. Anche perché alle elezioni regionali manca un mese e mezzo. «Sarà un cambio di passo - sottolinea Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl - La campagna fin qui andava bene se avessimo avuto un candidato centrista. La Bonino ci impone anche una riequilibratura». Gira per il Transatlantico con una moleskine e con penna stilografica nera ha appuntato le prossime iniziative. Si intuisce che il Pdl sta preparando un libro bianco sui guasti di Marrazzo, in modo da richiamare l'ex governatore in campo o quantomeno per evocarlo e associare il suo nome a quello della Bonino. Il partito del premier si attende anche un attacco su Roma e quindi ha pronto un libro bianco di segno opposto, su tutti i risultati positivi ottenuti dal Comune. Nuovi anche i 4x3, i grandi manifesti, più semplici e leggibili. E poi iniziative di programma. Con la promessa di raddoppiare le linee regionali, sostegno ai pendolari (concetto ribadito ieri dalla stessa Polverini), la realizzazione dell'autostrada pontina che consentirà di scavalcare il Raccordo. Il prolungamento della B1. Infrastrutture, sanità, sociale, lavoro e temi popolari le linee guida di un programma elettorale che dovrebbe vedere la luce tra pochi giorni e su cui sta lavorando lo stato maggiore locale del Pdl. Da domani si volta pagina.  

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