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Veneto, gara Lega-Pdl a chi prende più voti

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Se fosse un libro lo si potrebbe intitolare Lo strano caso del dottor Galan e del signor Zaia parafrasando il celebre romanzo di Stevenson. E invece la letteratura in questo caso non c'entra nulla. Si tratta infatti esclusivamente di una battaglia politica tra l'attuale governador de Venesia e quello che molto probabilmente diventerà il suo successore. Una prova di forza pre-elettorale che vede contrapposti da una parte un Pdl-Veneto ancora amareggiato per il fatto di essersi visto sottrarre la poltrona più importante di palazzo Ferro-Fini e dall'altra il Carroccio che punta a superare, dopo l'avvicinamento messo in atto alle Europee del 2009, le preferenze che verranno date al Pdl. E così, a meno di trenta giorni dal termine ultimo per presentare le liste dei candidati, la battaglia tra le due anime del centrodestra si combatte per ottenere più posti possibili all'interno del listino bloccato legato al nome del presidente. E non solo per ottenere più posti, ma anche per riuscire a piazzarli nelle prime sei posizioni, delle dodici ipotizzate, che in caso di vittoria del centrodestra diverrebbero automaticamente consiglieri regionali. Voci sempre più insistenti riportano che per la spartizione di quelle sei caselle due spetterebbero alla Lega (in realtà sarebbe una sola dato che l'altra è riservata a Zaia), due al Pdl e due le avrebbe richieste espressamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Una divisione che non piace alla Lega dato che più di qualche deputato nordista vorrebbe una ripartizione "tre a tre" con il Pdl. Ma la vera battaglia si sta giocando all'interno del partito del premier dove il toto-nome rischia di creare più di qualche mal di pancia. Tra i candidati per i due posti del Pdl sono dati per favoriti Piergiorgio Cortellazzo, ex An, fortemente sostenuto dal coordinatore regionale del partito Alberto Giorgetti, e Niko Cordioli presidente dell'Associazione che riunisce tutte le Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale della regione Veneto e presidente dell'Ater della provincia di Verona sostenuto da Galan. In lizza, per quei posti però ci sono anche altri due galaniani di ferro: Tiziano Ziggiotto e Lia Sartori. Il primo è un fedelissimo eletto per tre volte in Regione proprio grazie al fatto di essere sempre stato inserito nel listino del presidente e l'altra è un'europarlamentare ormai al terzo giro. Due candidature sulle quali pesa però il veto di Zaia contrario alla loro candidatura proprio per essere stati gli artefici del sistema di potere galaniano. E se questo non basta ci ha pensato Berlusconi ad agitare ancora di più le acque destinando uno dei due posti che si è riservato a Chiara Sgarbossa, la padovana, finalista a miss Italia 2003 e meteorina di Emilio Fede, che dopo essere stata defenestrata dalle liste elettorali del Pdl sia alle Europee che alle Provinciali tornerebbe in lista per la Regione. Un nome che suscita più di qualche invidia all'interno del Pdl anche se viene difesa proprio da Cordioli: «Non la conosco ma dico solo che non è l'abito a fare il monaco: la Carfagna e la Carlucci vengono dal mondo dello spettacolo e stanno lavorando molto bene». Una querelle sulla quale non intende entrare il Carroccio come riporta il capogruppo della Lega in Regione, Roberto Ciambetti: «Sono problemi del Pdl. Noi pensiamo a cambiare il passo perché è la gente che ce lo chiede. Poi i numeri sono dalla nostra parte. Siamo garanzia di serietà dato che in Regione siamo stati il gruppo più presente e più propositivo nelle riunioni del Consiglio».

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