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A novembre continua il calo delle entrate tributarie, che nei primi 11 mesi dell'anno sono diminuite del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2008.

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Einfatti «all'appello» mancano in particolare circa 14 miliardi di tasse (Ires e Irap) provenienti dalle imprese. Un andamento confermato dai dati di Bankitalia. In ogni caso, assicura il ministro Giulio Tremonti, «le entrate tengono». Da Palazzo Koch arriva, intanto, un primo segnale positivo sul fronte del debito pubblico, che a novembre è diminuito lievemente, a quota 1.783,8 miliardi, dopo il record di 1.801,6 miliardi di ottobre. Un dato positivo, che però non deve far dimenticare che, rispetto a dicembre 2008, il debito pubblico italiano è aumentato di circa il 7,2%. Complessivamente, secondo il bollettino mensile del ministero, le entrate tributarie sono calate del 3,9%. «L'effetto del calo - spiegano i tecnici - è sostanzialmente imputabile all'andamento delle imposte dirette, Ires e Ire, ed è giustificato sia dalla rateizzazione delle imposte versate in autoliquidazione, sia dal deterioramento del ciclo economico e dalla conseguente riduzione della base imponibile e, quindi, del gettito». In una parola, alla crisi economica. In ogni caso, le imposte indirette presentano un leggero miglioramento rispetto al periodo gennaio-ottobre (-4,8%): la tenuta è determinata dal risultato positivo dell'Iva che, per il quinto mese consecutivo, registra un tasso di variazione cumulato in miglioramento rispetto al periodo precedente. «Ciò sembra indicare - si legge nel bollettino - che il picco della recessione economica è alle spalle e si avvertono segni della ripresa». Si conferma inoltre il buon andamento degli incassi relativi ad attività antievasione, che continuano a sostenere le entrate tributarie; nel periodo gennaio-novembre 2009 il gettito è cresciuto del 20,0% rispetto allo stesso periodo del 2008 . Per il ministro Tremonti dunque «le entrate tengono e nel 2008 sono un pò cresciute». Per quanto riguarda la lotta all'evasione, ha aggiunto poi Tremonti, «qualcosa si sta muovendo». Anche se, va detto, la crisi continua a pesare in particolare sulle imprese. E il «conto» arriva fino al fisco, che ne primi 11 mesi dell'anno ha visto calare di circa 14 miliardi il gettito pagato dalle imprese per l'Ires , l'imposta sui redditi delle società (-21,4% rispetto allo stesso periodo del 2008), e per l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive (-10,9%). Qualche notizia positiva arriva dal bollettino di Bankitalia. Il calo del debito pubblico registrato a novembre, infatti, pari a circa 17,827 miliardi di euro in meno rispetto a ottobre in termini assoluti, riporta sotto la soglia dei 30.000 euro il debito pro-capite, che grava sulle spalle di ogni italiano, neonati inclusi.

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