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Fino al febbraio scorso era una scuola nel quartiere romano di Tor Pignattara dedicata a Carlo Pisacane.

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Ilmotivo? La quasi totale presenza (170 su 180 alunni) di studenti stranieri. Una situazione che costrinse il Comitato delle mamme a rivolgersi al ministro Gelmini per chiederle di «prescrivere una quota massima di tre bambini stranieri ogni dieci per favorire una reale integrazione e non creare ghetti». Per i genitori, infatti, «l'anomalia» influiva sul programma scolastico e soprattutto aveva spinto «molte mamme italiane» a spostare «i figli altrove». Con il risultato scontato che la presenza di bambini immigrati era aumentata. Fu proprio allora che il ministro cominciò a parlare della possibilità di fissare un tetto del 30% per le classi. Idea che tornò di attualità con la ripresa dell'anno scolastico. A settembre, però, non erano solo gli italiani a sposare la proposta. Intervistati dall'Ansa, infatti, diversi genitori stranieri si dissero d'accordo con l'idea di fissare un limite alla presenza di immigrati nelle classi. Nel frattempo la Giunta regionale ha approvato una delibera che riorganizza la rete scolastica e che prevede l'accorpamento della Pisacane con la scuola media Pavoni dando luogo alla creazione dell'istituto comprensivo «Via Francesco Laparelli 60». Ed è proprio la dirigente scolastica della Pavoni, Flora Longhi, a commentare la circolare diramata dalla Gelmini. «Il tetto del 30% di alunni stranieri per ogni classe disposto per il prossimo anno dal Ministero - spiega -, per noi sarà un problema, ma lo potremo affrontare solo da settembre, quando assumerò anche la dirigenza della scuola Pisacane». «Ogni giorno abbiamo ingressi di alunni stranieri», continua la dirigente della scuola Pavoni che al momento ha il 28% di alunni stranieri iscritti. «Nell'eventualità di un'altra presenza di alunni stranieri - prosegue Longhi - nei plessi del nostro istituto comprensivo decideremo solo a settembre cosa fare assieme ai docenti, sicuramente modificheremo e arricchiremo il piano dell'offerta formativa». Insomma la decisione annunciata dal ministro è destinata a catalizzare il dibattito delle prossime settimane, ma resta un dato: da oggi i genitori italiani e stranieri della Pisacane possono dirsi soddisfatti.

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