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"L'obiettivo di Pierfurby è indebolire Berlusconi"

Mario Baccini

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«Il Pdl vorrebbe che l'Udc decidesse, a breve, da che parte stare e che magari appoggiasse il centrodestra in tutte le Regioni? Che ingenuità. Quasi disarmante. Non abbiamo ancora capito che non è questo il modo di porsi nei confronti dei centristi. Pier Ferdinando Casini vuole utilizzare questa tornata elettorale per indebolire il governo e, di conseguenza, Berlusconi». Parole dure, quelle di Mario Baccini, ex ministro in quota Udc durante la scorsa legislatura Berlusconi e oggi leader dei Cristiano popolari del PdL. Un avvertimento ai colleghi di partito che «non hanno ancora capito l'intento dell'Udc: demolire il bipolarismo e gettare le basi per il dopo-Berlusconi». Onorevole Baccini, che suggerimento vorrebbe allora dare al suo partito? «Al posto di dedicare energie a rincorrere Casini, pensiamo a dialogare con il suo elettorato. Iniziamo a sostenere politiche familiari e sulla tutela della vita più incisive. Puntiamo a rendere più influente all'interno del Pdl, l'area cristiana e spingiamo affinché gli elettori del Pdl non si sentano dei trofei da sventolare ai comizi, ma possano trovare nel nostro partito quei valori che sono alla base dell'Udc e che nel Pdl sono dormienti». Ovvero? «Ad esempio, per quanto riguarda l'economia, è indispensabile che non venga mai scissa dall'etica. Bisogna rifiutare il liberismo tout court stabilendo un nuovo equilibrio morale dove coscienza e libertà diventino responsabilità. E infine guai al Pdl se diventa un partito di estrazione socialista o di ex socialisti perché, nessuno si deve dimenticare che a livello europeo noi siamo dei Popolari». Tornando all'Udc, crede che alla fine Casini cederà al corteggiamento del Pdl o a quello del Pd? «L'Udc ha un unico strategia che è quella di sostenere candidati presidente nelle varie Regioni che ritengono essere gli alleati migliori per indebolire Berlusconi. Il loro problema non è avvicinarsi al centrodestra o al centrosinistra, ma crearsi il terreno fertile per costruire alleanze alle prossime Politiche». Guardando al Lazio quindi lei crede che Polverini possa essere una buona alleata dell'Udc visto che a volerla è stato soprattutto Gianfranco Fini? «Io mi auguro che l'Udc alla fine appoggi Renata Polverini. Ma se l'Udc penserà di usare quest'alleanza per indebolire Berlusconi, si sbaglia di grosso. Una strategia completamente sbagliata. Renata non credo sia una donna di destra, ma ha il grande pregio di essere una donna di buon senso e soprattutto leale verso l'elettorato che l'ha votata». E per quanto riguarda Alemanno? Voci sempre più insistenti dicono che non farà campagna elettorale per la Polverini. «Alemanno pensi a fare bene il sindaco della Capitale e non usi il suo potere per creare micro-congressi all'interno del partito. Polverini vincerà a prescindere dall'apporto o meno dei singoli testimonial». Lei nel gennaio del 2008 abbandonò l'Udc. In questi due anni come si è trasformato il suo ex partito? «C'è stato un grandissimo cambiamento. Una trasformazione genetica voluta da Casini per portare i moderati ad essere maggioranza nel Paese. Solo che non hanno calcolato che il progetto centrista è finito perché c'è stato un graduale abbandono della dottrina cristiana».

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