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Rai, aumenta il canone costerà 109 euro

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Aumenta il canone Rai, seppure solo di 1 euro e mezzo per l'adeguamento al tasso di inflazione. «Misura inevitabile e che il governo ha cercato di limitare al massimo», fa notare il capogruppo Pdl in Vigilanza Alessio Butti. Ma il decreto firmato rii dal vice ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani, con il quale la cifra da pagare passa da 107,5 a 109 euro, viene bocciato dall'Agcom, il consiglio degli utenti («aumento assolutamente da evitare»). Mentre nel mondo politico sono in tanti a chiedere subito un impegno contro l'evasione. «Come per la precedente annualità -fa notare il ministero dello Sviluppo economico - l'importo è stato adeguato di 1,50, tenendo conto dell'inflazione programmata». «Il verbo adeguare è forse esagerato - commenta il parlamentare Pd Enzo Carra - la decisione va comunque accompagnata da un serio disboscamento dell'evasione fiscale». Alla lotta contro l'evasione pensa anche l'Udc Roberto Rao, che ricorda la sua proposta di inserire il canone nella bolletta energetica. Il nodo, «rimane l'evasione», dice anche il segretario del sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai) Carlo Verna. Critica anche l'Aiart,associazione dei telespettatori cattolici: «l'aumento del canone quantitativamente è minino - dice il presidente Luca Borgomeo - ma è il segnale che conta. Si ritocca verso l'alto quella che tanti italiani considerano un'odiosa tassa, ma la qualità cala». L'aumento «non può creare scandalo», commenta da parte sua il parlamentare Pdl Benedetto della Vedova. Convinto che «il futuro della Rai sia la privatizzazione». Rognoni fa notare che l'Italia ha il record dell'evasione, mentre il recupero consentirebbe di ridurre il canone ai meno abbienti e agli anziani oltre i 70 anni, pensionati al minimo. Anche Butti ricorda la necessità di pensare ora a ridurre l'evasione. L'auspicio, conclude, «è che per il 2010 l'incremento del canone possa favorire un aumento della qualità dei programmi, a vantaggio del pluralismo e della piena soddisfazione dei contribuenti».

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