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Dialetto a Sanremo, la grana nelle mani di Mazza

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Unafesta per tutti gli italiani: un "open party". Questa sarà l'edizione 2010 del Festival di Sanremo nelle intenzioni della conduttrice Antonella Clerici e del direttore artistico Gianmarco Mazzi. E sarà una festa senza preclusioni, a partire dal dialetto, un tema che ha alimentato non poche polemiche. Nell'intenzione degli organizzatori del Festival, come ha spiegato Clerici, l'apertura dovrà essere totale a quella che è «la musica nel suo complesso», perchè «la musica non deve avere cittadinanza». «Per esempio, se ci fosse stata una grande canzone dialettale come "O surdato 'nnammurato" - ha proseguito - perchè escluderla a priori?». Un concetto ribadito da Mazzi: «Sfido chiunque - ha sottolineato - a dirmi che "O sole mio" non fa parte della canzone italiana». Della questione della partecipazione dei brani in dialetto al festival si è parlato ieri anche in consiglio di amministrazione della Rai, che ha rimandato comunque gli approfondimenti a una successiva audizione del direttore di Raiuno, Mauro Mazza. Non ci sarebbe una vera preclusione da parte del Cda su un tema che pure sembra essere considerato marginale e la preoccupazione emersa sarebbe quella di di snaturare il carattere di una manifestazione che ha radici e storia nella lingua nazionale.

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