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I prezzi tornano a crescere Un segno che la ripresa c'è

Soldi

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Torna il carovita. E per una volta l'aumento dei prezzi è una notizia positiva. Sì perché la ripartenza dei listini ha due significati positivi. Il primo è che il pericolo della deflazione (riduzione continua dei prezzi che avvita e atrofizza il sistema produttivo) è definitivamente dietro l'angolo. Il secondo è che la ripresa evocata e annunciata è in realtà già partita. I prezzi salgono sì per l'effetto dei rincari delle materie prime ma anche per i prim i segnali di vitalità negli acquisti. Ieri l'indicazione è arrivata da Eurostat che nelle sue stime flash ha evidenziato, dopo sei mesi di segno meno, un aumento tendenziale dello 0,6%. Anche in Italia la crescita dei prezzi al consumo si rafforza e passa dallo 0,3% tendenziale di ottobre allo 0,7% di novembre. A trainare l'inflazione - hanno spiegato i tecnici Istat - la ripresa dei prezzi dei beni energetici con un +1,5% su ottobre che riduce il calo su novembre 2008 al -5,3% (il tendenziale ad ottobre era -11,2%). I dati diffusi quindi sembrano fugare i timori di deflazione (per l'Ue a 16 si torna ai livelli di aprile dopo un picco negativo a luglio del -0,7%, mese nel quale in Italia la variazione tendenziale dei prezzi risultò nulla) anche se la crescita è trainata dai beni energetici non regolamentati. Se nel complesso si è registrato un aumento dei prezzi rispetto a ottobre dello 0,1% per i beni energetici non regolamentati l'aumento dei prezzi congiunturale è stato del 3,3% (+3,5% su ottobre per la benzina verde, +5,1% sull'anno). Insieme alla benzina corrono i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto (+0,9% su ottobre, +5% su novembre 2008) e quelli dell'oreficeria che scontano un aumento del prezzo dell'oro (+3,1% su ottobre, +13,5% tendenziale). I dati sono letti con preoccupazione dalle associazioni dei consumatori che lanciano un allarme in particolare sui consumi alimentari e sulle spese di Natale mentre i commercianti sottolineano che il dato era largamente atteso e in linea con quello europeo. Per il Codacons l'aumento dei prezzi degli alimentari peserà nel 2009 per 328 euro a famiglia mentre l'Adoc sostiene che le famiglie sono «allo stremo» e che sarebbe utile in vista delle festività natalizie detassare la tredicesima e anticipare i saldi. L'Istat segnala aumenti congiunturali significativi per i prezzi dei trasporti (+0,5%) e degli «altri beni e servizi» (+0,5%) mentre gli alimentari sono in linea con il dato complessivo (+0,1% sul mese, +0,6% su novembre 2008). L'abbigliamento segna un +0,1% congiunturale e un +1% annuo mentre i prezzi delle abitazioni, acqua, elettricità segnano un +0,1% su ottobre e un -2,1% su novembre 2008. Scendono ancora i prezzi della frutta (-0,3% su ottobre, -0,1% su novembre 2008) mentre la carne segna un +0,1% sul mese e un +1% tendenziale. Tra i servizi crescono in modo significativo i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto (+0,9% congiunturale, +5% tendenziale) mentre quelli del trasporto aereo calano dell'8,9% sul mese e del 16,3% su novembre 2008.

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