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Il Pd in Puglia alle prese con la «grana Vendola»

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BARIÈ ancora in fase di stallo la situazione del Pd in Puglia per la scelta del candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali e si lavora per trovare una soluzione entro domani quando si riunirà a Bari l'assemblea regionale del partito alla presenza anche di Massimo D'Alema. Il partito è stretto tra due fuochi: da un lato il governatore uscente, Nichi Vendola (Sl), che di fronte ai tentennamenti del Pd e malgrado i veti di Udc e Idv, nei giorni scorsi ha rotto gli indugi, si è autocandidato, e continua a ribadire che «non intende arretrare». Dall'altro c'è la convinzione che l'allargamento della coalizione è necessario per rendere possibile la vittoria contro il centrodestra, che, d'altro canto, non ha ancora indicato il proprio candidato. Il nome di un candidato possibile alternativo a Vendola c'è, ed è quello del sindaco di Bari, Michele Emiliano. Se ne parla da tempo e la voce diventa sempre più insistente malgrado le smentite dell'interessato. A questo sta lavorando Massimo D'Alema - che in Puglia ha sempre una certa influenza - che sul nome del sindaco avrebbe già incassato l'accordo con Casini e del partito di Di Pietro. Ma Emiliano, che ha sempre dichiarato il suo sostegno a Vendola, offrendosi persino di fare il coordinatore della sua campagna elettorale, definisce «inimmaginabile» qualsiasi possibilità di «contrapposizione umana o politica tra me e Nichi Vendola». Questo per il sindaco, escluderebbe quindi anche la possibilità di partecipare ad una competizione nelle primarie contro Vendola. Possibilità che invece potrebbe essere proposta all'assemblea di sabato dal segretario regionale del partito, Sergio Blasi, e potrebbe essere una via d'uscita per il Pd visto che contenterebbe lo stesso Vendola. «O sono io il candidato o si va alle primarie», ha detto più volte in passato il presidente della Regione, e anche ieri lo ha ribadito il referente in Puglia di Sinistra e Libertà, Nicola Fratoianni. «L'unica possibilità che Vendola non corra come candidato alle regionali del 2010 - ha detto - è che venga sconfitto dentro un processo democratico che lo ha portato nel 2005 ad essere eletto presidente della Regione Puglia». Insomma, «se il Pd pensa che ci sia un candidato migliore di Vendola lo sottoponga al giudizio delle primarie». Ma i problemi per il Pd non sono solo legati solo alla Puglia ma anache al Piemonte. Visto che Massimo D'Alema ha chiesto di fatto anche a Mercedes Bresso in Piemonte di fare un passo indietro visto che su di lei pesa il veto dell'Udc. «La coalizione che ha governato ha scelto la sottoscritta. Sarebbe un paradosso se si pensasse di mettere in discussione questa scelta in nome di altre logiche», ha dichiarato la Mercedes Bresso. Per alcuni versi a Torino la situazione è parecchio «calda», specie dopo che un previsto incontro tra Pd e Udc per discutere delle regionali è stato annullato: «Le cose vanno avanti e finiranno bene, nessuno è obbligato a trattare. Lo si fa con chi vuole. Se cambiano idea saremo contenti», ha ha concluso la presidente uscente.

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