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Pd, ora nel Lazio spunta la Melandri

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Perle Regionali di marzo 2010 nel Lazio spunta Giovanna Melandri. Il Pd sarebbe arrivato a lei attraverso una strada piuttosto complicata. Il candidato «ideale», infatti, sarebbe il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. A dirla tutta nessuno glielo ha chiesto, tuttavia il leader di Palazzo Valentini è considerato l'unico ad avere concrete possibilità di vittoria. Ma Zingaretti, che non è uno che le manda a dire, l'ha chiarito già una ventina di volte: non ha alcuna intenzione di lasciare l'impegno alla Provincia dopo un anno e mezzo. Certo i sondaggi gli assegnano, e gli hanno sempre assegnato, il consenso più alto. Mesi fa era l'unico a battere l'ex governatore Piero Marrazzo che pure poteva contare su buone aspettative. Ma non c'è niente da fare. Zingaretti non vuole bruciarsi anche perché la sfida con Gianni Alemanno per conquistare il Campidoglio non è poi così lontana. Dunque, archiviato il presidente della Provincia di Roma, il Pd ha guardato altrove. A questo punto il ragionamento si è spostato su altri fronti. Innanzitutto dopo la vicenda che ha travolto l'ex presidente Piero Marrazzo, il Pd punterebbe volentieri su una donna. Poi, a poche settimane dall'uscita di Francesco Rutelli dal partito, si fa largo l'esigenza di unità. Questa è la priorità del segretario Pierluigi Bersani che già deve fronteggiare non pochi problemi in Piemonte, in Umbria e in Puglia. Perché, dunque, non lasciare campo a un candidato di area veltroniana? Peraltro se è vero che le elezioni regionali si vincono a Roma, Giovanna Melandri può contare su un discreto consenso. E se intercettasse il vento dei delusi dal sindaco Alemanno? In ogni caso un paio di giorni fa i vertici del Pd avrebbero commissionato alcuni sondaggi per valutare la popolarità e il grado di fiducia della deputata veltroniana. Anche supponendo uno scontro con la segretaria dell'Ugl Renata Polverini, sempre più vicina alla candidatura per il centrodestra. Resta ovviamente l'incognita Udc. L'ex presidente Marrazzo aveva di fatto chiuso l'accordo con Pierferdinando Casini: la vicepresidenza, probabilmente per il segretario regionale Ciocchetti, un assessorato e un paio di posti nel listino. Ora è tutto da rifare. E se l'Udc si sta guardando intorno, potrebbe decidere di presentarsi da sola alle elezioni di primavera. A meno che non si trovasse un candidato comune. Ipotesi? Silvia Costa, adesso eurodeputata, fino a pochi mesi fa assessore laziale all'Istruzione. Piacerebbe a molti. Più chiaro il destino di Alleanza per l'Italia, la lista creata da Rutelli, Tabacci, Mondello, Dellai. L'intenzione sarebbe quella di andare da soli in alcune regioni e invece in altre di presentare due o tre candidati nelle liste civiche del centrosinistra. Di sicuro c'è soltanto che l'assessore regionale al Bilancio Luigi Nieri scenderà in campo alle primarie, che dovrebbero svolgersi a metà gennaio, per Sinistra e Libertà.

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