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Riforma della Giustizia, Bersani boccia le norme sul processo breve

Pierluigi Bersani (Pd)

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Conferenze programmatiche, forum, contatto diretto con le fondazioni e, soprattutto una festa di partito che torni ad essere "politica". Nel suo intervento alla direzione del Pd, Pierluigi Bersani ha disegnato in maniera chiara il "suo partito" introducendo una serie di novità nella struttura. Bersani ha parlato di una "conferenza programmatica ogni anno con gli amministratori del Pd" e di una "conferenza permanente dei segretari regionali". Poi, tra gli altri, saranno organizzati una serie di forum e verrà messa in piedi una "struttura per la formazione e per i rapporti con le fondazioni". Tra le novità, anche una conferenza per le donne da tenere a Napoli. Inoltre, la festa nazionale dovrà essere una "festa politica" e sarà strutturata come un appuntamento dedicato alla formazione e ai dibattiti. Nella sua relazione, il segretario ha fatto accenno anche a questioni che in passato hanno tenuto banco nel Pd, specialmente in occasione delle primarie, ed ha insistito sulla necessità che siano introdotti dei "filtri" per l'ingresso nel partito. PROCESSO BREVE - Le norme sul processo breve sono "inaccettabili e vanno ritirate. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani al termine della direzione del partito risponde così ai giornalisti che gli chiedono di commentare l'iniziativa della maggioranza in tema di giustizia: "Abbiamo bisogno di una riforma della giustizia se si potesse discutere siamo a disposizione con le nostre proposte. Ma se si tratta di norme che non sono accettabili... Quelle norme bisogna ritirarle". Insiste Bersani:" io suggerirei di cominciare dalla giustizia che interessa ai cittadini". In ogni caso, ribadisce, "il Pd è disposto a ragionare" purchè il terreno sia sgombero da queste 'incombenze semestrali' (i processi di Silvio Berlusconi ndr). LODO ALFANO - Bersani poi boccia la proposta di Pier Ferdinando Casini di riproporre il lodo Alfano come riforma costituzionale. "Non sono un esperto, ma mi sembra che la Corte costituzionale abbia posto un problema più di fondo rispetto a quello della procedura normativa", ha dichiarato il segretario del Pd a margine della direzione del partito.

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