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"Niente affari", smobilita l'"hotel" del sesso

viados

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«I trans stanno per andarsene, questo scandalo ha mandato a picco i loro affari». Pare che l'hotel del sesso in via Gradoli 96 stia chiudendo i battenti. Il portiere bengalese, Stanley, è contento: «Così ora si potrà stare un po' più tranquilli». I clienti sono spariti, carabinieri e giornalisti hanno assediato fino all'asfissia il complesso dall'aspetto tranquillo e l'anima da bordello. I centodieci appartamenti, di cui sedici cantine adattate a bilocale, stanno per perdere qualche inquilino-viados. Fino al giorno prima del ricatto erano ventitré, adesso sui citofoni si vede qualche pecetta sui cognomi di prima. «Me ne sto per andare anch'io - si sfoga Sonia, 25 anni, pescarese, sbarcata a Roma per fare soldi dopo aver battuto sulla testata abruzzese "Tentazioni a luci rosse" quand'era ancora minorenne - Qui mi prostituivo in casa, mettendo annunci sui giornali. Venivano dottori, avvocati, persone di ogni estrazione sociale: chi frequenta i trans è un tipo al quale piace cambiare, per cui l'incontro non mancava mai. Guadagnavo mille euro al giorno, ora arrivo a 100 appena, praticamente ci pago l'inserzione. Per cui devo cambiare zona - continua - sono costretta. Dei 150 viados che risiedono in questa via so che diversi stanno per smontare le tende». Anche il suo compagno, un mediatore del credito di 34 anni, si è accorto che le entrate sono calate. «Sto con lui da un anno - racconta Sonia - Assiste chi deve ottenere un mutuo per comprare casa. Dove andrò? Forse a Ottavia. Guadagneranno molto, ma molto, i trans che avranno la fortuna di rimanere qui per altri due-mesi, perché per allora il lavoro riprenderà alla grande». Piangono pure le agenzie immobiliari. Sull'inferriata davanti al 96 sono appesi due nuovi cartelli «Affittasi». L'offerta è sempre la stessa: 40 metri quadrati circa, comprendenti cucina, soggiorno, camera da letto, bagno e balcone. Prezzo: 800 euro al mese. Se vanno comprese le spese di condominio (il riscaldamento si paga con rate fisse tutto l'anno) il fitto sale a 900 trattabili. «È dura - confessa l'agente immobiliare - lo scandalo Marrazzo ha influito negativamente sul mercato: chi può desiderare di risiedere dove ci possono essere rogne, dove c'è un viavai di persone e a volte ci scoppia pure la lite? Quella zona, da tranquilla che era ed è, si è fatta la cattiva fama di gran casino». La riflessione si estende. Per un altro venditore di case, rintracciato al telefono che compare sotto l'annuncio, «l'inchiesta ha deprezzato tutta la zona. Non credo - sintetizza - che ora gli appartamenti al metro quadrato abbiano la stessa valutazione di prima. Questa storia è stato un danno per tanti».

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