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Berlusconi impone la tregua Tremonti ora china il capo

Giulio Tremonti

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Il giorno dopo la ricucitura tra Tremonti e Berlusconi tutti nel Pdl si danno un gran da fare a minimizzare la portata dello scontro. A cominciare dai ministri; Sacconi e Scajola in prima fila si dicono lieti del chiarimento. Non solo. Con gran tempismo a via dell'Umiltà è stata allestita la stanza che dovrà ospitare le riunioni del comitato economico guidato da Tremonti che ha già fatto sapere di voler mettere al lavoro la «cabina di regia» al più presto. Di questa faranno parte oltre ai coordinatori e ai capigruppo anche i ministri economici Scajola, Matteoli e Sacconi. In sostanza Tremonti sarà guardato a vista e ogni decisione e finanche ogni dichiarazione sarà passata al setaccio e filtrata. Berlusconi non vuole più sorprese almeno fino alle Regionali. Da Arcore il premier ha chiamato uno per uno i ministri per esortarli a mettere la sordina a rancori dal momento che proprio lo scontro con Tremonti ha avuto un costo, anche se minimo, a livello di sondaggi, sulla popolarità del governo. Ecco quindi la raffica di dichiarazioni di soddisfazione sulla pace ritrovata. In realtà sono le parole del viceministro all'Economia, Giuseppe Vegas, sull'Irap, a rivelare che la distensione tra Tremonti e Berlusconi è un «rattoppo» più che una ricucitura. La maggioranza in Senato ha avanzato l'ipotesi di un taglio dell'Irap per le imprese fino a 50 dipendenti e Vegas sfodera il massimo della cautela: «Vedremo, bisognerà trovare una copertura». Tremonti ha capito che l'unica via per la sopravvivenza e il dialogo e il massimo della disponibilità. Ecco quindi che elogia il ministro Gelmini. «Giovani ministri crescono» la saluta così in Consiglio dei ministri e si dice «contento» di lavorare con lei. Poi nega che ci siano stati contrasti è spiega che «se la riforma non è venuta fuori subito è perchè il tema è delicato». Infine promette che i fondi che verranno dallo scudo fiscale andranno in via prioritaria all'Università. Mano tesa anche al sindaco Alemanno con il quale, in un incontro, ha esaminato l'ipotesi di conferire gli immobili della difesa al comune di Roma per garantire all'amministrazione capitolina la disponibilità dei 500 milioni di stanziamento per roma capitale previsti dal primo gennaio prossimo. Distensione anche verso le banche. Oggi, la Giornata del Risparmio che svolge in casa dell'Acri, sarà l'occasione per un disgelo nei rapporti con il sistema bancario. L'obiettivo sarebbe di anteporre la collaborazione nelle misure di sostegno all'economia rispetto alle polemiche che hanno fin qui scandito il dibattito, prima sulle responsabilità della crisi e poi sulla mancata adesione ai Tremonti bond. Venerdì e sabato sarà invece la volta della Confindustria. A Capri, al tradizionale appuntamento con i giovani imprenditori, il ministro dovrà ricucire anche questo strappo.

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