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Abolire l'Irap, il plauso di Confindustria Pd e Idv: ancora un coniglio dal cilindro

Anna Finocchiaro

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"Questa è la richiesta di sempre di Confindustria". E' molto positiva la prima reazione di  viale dell'Astronomia alla proposta lanciata dal premier Silvio Berlusconi di abolire l'Irap, limposta sulle attività produttive pagata da chiunque abbia un'attività imprenditoriale autonoma. "Ci auguriamo che si passi rapidamente dalle parole ai fatti - dicono in una nota gli industriali - siamo pronti ad avviare immediatamente un confronto con il governo e le altre parti sociali".   Tiepida invece la reazione dei sindacati. "La crisi richiede uno sforzo maggiore in favore delle famiglie, è quanto mai necessario un sostegno a cominciare da un fisco più leggero sui redditi da lavoro e da pensione", dichiara il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, per la quale "sino ad oggi una concreta spinta ai consumi che passa per l'aumento del potere d'acquisto di salari e pensioni che soffrono di un eccessivo carico fiscale".   Dello stesso avviso la Cisl. "Meno tasse, ma per tutti", è il commento di Raffaele Bonanni che invoca un patto tra sindacato, imprenditori, e governo. "Dalla crisi economica si esce tutti insieme, a partire dalle imprese e dai lavoratori", afferma il segretario del sindacato per il quale la riduzione dell'Irap non è sufficiente. "Se da un lato è opportuno aiutare le imprese, è altrettanto urgente ipotizzare un taglio delle tasse per i lavoratori ed i pensionati per sostenere i redditi ed i consumi che oggi sono praticamente fermi", conclude Bonanni. Duro il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro che esclama: "Magari fosse vero! L'Italia dei Valori lo chiede da tempo". L'ex magistrato teme infatti che "questa sia l'ennesima presa in giro, una trovata pubblicitaria per vendere solo fumo". E chiosa: "Promettono, promettono ma non mantengono". Di Pietro ha poi proseguito: "Anche l'altro giorno, mentre Tremonti e Berlusconi sbandieravano un altro annuncio sulla necessità e l'importanza del posto fisso, in Aula davano il via al licenziamento di tantissimi precari della scuola".   Sulla stessa lunghezza d'onda il Pd. Per Anna Finocchiaro la proposta del premier è solo "l'annuncio quotidiano del presidente del Consiglio che illude gli italiani e tenta di ammannire un paese in piena crisi economica". Secondo la presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama "è il governo delle chiacchiere, non del fare". E attacca: Berlusconi ha tirato fuori l'ennesimo "coniglio dal cilindro". "Ieri il posto fisso, oggi i tagli dell'Irap alle imprese e domani? - si chiede la Finocchiaro, che conclude  -  Il paese chiederà presto conto delle fumose promesse e allora saranno giorni difficili anche per un bravo prestigiatore come Berlusconi".

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