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"Speriamo che De Benedetti non mi porti via tutto"

Berlusconi con un gruppo di ragazzi

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COPPITO (L'AQUILA) - Un misto di allegria e malinconia. Il Silvio Berlusconi che va in giro per le nuova case di Cese di Preturo e che incontra i volontari della Protezione civile a Coppito è un Berlusconi che è su di morale con qualche sprazzo di vaga cupezza. Cita una poesia di Pascoli: «La nube del giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera». Poi si corregge: «Ma io semmai sono alla penultima». Subito dopo racconta: «Sto investendo moltissimo in un istituto a Verona per arrivare a 120 anni, se non mi porta tutto via De Benedetti...». Scherza con i ragazzi, racconta loro la barzelletta dell'assegno che vuole lanciare dall'elicottero su una manifestazione della Cgil almeno per far felice uno di sinistra e del pilota che gli fa: «Dottò, li fa più felici se si butta lei». Si fa le foto con i volontari. Prima tutti con le mani alzate. Lui le alza, poi viene fuori e fa: «Chi è che mi tocca il culo? Qui le selezioni le ha fatte Giovanardi». Poi tutti a fare l'applauso. Poi tutti a fare le corna. Prima era andato a visitare le nuove case. Una signora gli aveva detto: «Non mollare». E lui prontamente: «Stia tranquilla, non mollo. Quando uno prende un pugno in faccia per un po' gli fa male poi si riprende e va avanti». Quindi prova a tirare su il morale ai terremotati che hanno appena riavuto un tetto: «Dopo le sofferenze patite, siete arrivati in un paradiso, anche con un po' di invidia da parte di altri. Questa terra è straordinaria, se non avesse avuto quel torto di aver prodotto quello che ha prodotto». In effetti i nuovi edifici fanno impressione. Anche per i tempi stretti nei quali sono stati realizzati.

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