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Il Cav torna all'Aquila e consegna 500 case

La consegna delle prime case in Abruzzo

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L'AQUILA - C'è il cuore di tanti uomini, insieme al ferro, al cemento, al legno e al sudore, nelle nuove case dell'Aquila costruite per restituire la speranza a chi l'aveva persa la notte del sei aprile. Hanno lavorato sotto il sole e la pioggia, di giorno e di notte ma oggi il premier Silvio Berlusconi consegna le prime cinquecento delle quattromila abitazioni antisismiche realizzate a tempo di record nei cantieri del Progetto Case. Cento giorni dalla consegna dell'appalto, una sfida incredibile per gli operai, i tecnici e i progettisti impegnati nella ricostruzione. «È stata un'esperienza bellissima», ha detto Marino Giannetti, direttore generale del gruppo Bison che ha realizzato ben 105 piastre antisismiche nei vari "villaggi" sorti nella periferia aquilana. «Un'esperienza - ha aggiunto - che è andata ben oltre l'aspetto puramente tecnico della faccenda». In gioco, oltre al rispetto del capitolato d'appalto, sentimenti ed emozioni derivanti dalla consapevolezza che dal proprio lavoro dipenderà la serenità di migliaia di persone, così duramente provate da un evento che oltre a portarsi via vite umane ha cancellato secoli di storia del capoluogo abruzzese. Le case poggiano su una piastra antisismica. «La piastra - spiega Giannetti - consiste in una base di calcestruzzo di 57 metri per 21 nella quale sono allocati 40 pilastri in ferro». Sulla sommità sono stati installati i cosiddetti "isolatori sismici", dispostivi che, per la loro natura, consentono all'edificio di muoversi assecondando il movimento di una eventuale scossa sismica. Un escamotage per regalare quella elasticità alla costruzione tale da consentirle di "sopravvivere" a un nuovo terremoto. «Abbiamo operato con la consapevolezza - ha proseguito il direttore della Bison - dell'importanza del nostro lavoro, dal punto di vista tecnico e umano. Siamo stati uno dei più grandi cantieri a livello internazionale. Siamo fieri di aver fatto parte di questa avventura, orgogliosi di far vedere che le imprese italiane sono state all'altezza della situazione e in grado di rispondere alla sfida importante alla quale sono state chiamate. Non saremmo mai arrivati a questo risultato - ha concluso - se non avessimo fatto un lavoro di squadra e per squadra intendo tutto il sistema delle imprese, dagli operai ai progettisti, alla Protezione civile e tutti coloro che sono stati coinvolti in questa grande avventura».

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