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Berlusconi-Fini, è ancora impasse

Gianfranco Fini

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Le polemiche e le fibrillazioni di questi giorni lasciano il posto al dolore e alla tristezza. Due sentimenti rimabalzati nel mondo politico da una parte all'altra, da uno schieramento all'altro. E, nel mare agitato del Pdl, la strage dei militari italiani a Kabul mette da parte tutti gli attriti del momento. Sarebbe dovuta essere la giornata dell'incontro del premier con le regioni, quella del vertice dei coordinatori del Pdl, con i "pontieri" ancora a lavoro per trovare una data possibile per l'incontro tra i due co-fondatori del Pdl. Ma ieri, non c'è stato nulla di tutto questo se non un vertice serale in via dell'Umiltà con il triuvirato Verdini-La Russa-Bondi. L'attentato di Kabul ha messo un freno al dibattito politico. E paradossalmente, ha allineato tutti in un grande sentimento di cordoglio. Riducendo le distanze, ammorbidendo i toni. Mentre Fini esprimeva, nell'Aula di Montecitorio, tutta la sua vicinanza alle famiglie delle vittime, il presidente del Consiglio, dopo aver saputo dell'attentato da Gianni Letta, incontrava a Palazzo Grazioli alcuni ministri: prima Fitto, subito dopo Tremonti e Alfano. Per poi partire, nel primo pomeriggio, verso Bruxelles. A questo punto sembra sempre meno possibile che "l'incontro del caminetto" - come qualcuno l'ha soprannominato - tra Berlusconi e Fini possa avvenire questa settimana. Le agende di entrambi sono fitte di impegni e riuscire a trovare una data possibile non è facile. Intanto, nel Pdl è tutto fermo. Si continua a lavorare per la kermesse della prossima settimana, la festa della Libertà a Milano. Occasione dove saranno presenti entrambi i co-fondatori e che vedrà la partecipazione di una buona fetta di governo. Nel partito però restano i mugugni e le preoccupazioni per una serie di scadenze più che mai importanti, e non ancora affrontate. In primis, le regionali dell'anno prossimo. C'è chi nel Popolo della libertà sottolinea, per esempio, l'esigenza di mettersi presto intorno ad un tavolo per affrontare la questione economico-finanziaria del Pdl. Manca ancora una mappatura di tutte le sedi di Forza Italia e Alleanza nazionale sparse sul territorio. In molte città, infatti, non c'è ancora una sede Pdl, ma due uffici distinti per Fi e An. Questo ovviamente raddoppia i costi, e anche i problemi di gestione. Stessa cosa per i conti correnti bancari del partito: esistono ancora due conti separati, quello degli "azzurri" e quello del partito via della Scrofa.   L'idea dello stato maggiore di via dell'Umiltà era quella di fare questo tipo di censimento subito dopo la pausa estiva. Necessario prima di mettersi a lavorare per le regionali. Ma poi, il clima rovente tra le due anime del Pdl, passando per gli attriti tra Fini e Berlusconi, ha rallentato il tutto. Se ne sarebbe discusso nella riunione in programma ieri pomeriggio, superata poi dagli eventi di Kabul. Nel frattempo Bossi punta con ogni evidenza sulla saldezza dell'asse del Nord: «Sto con Berlusconi che è il leader» ribadisce, sicuro che Fini manterrà la parola data sull'immigrazione al momento della firma del programma di governo.

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