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Oltre Fini e Feltri c'è l'Italia

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Bella giornata in cui l'Abruzzo avvia il lungo e faticoso percorso di rinascita dopo la tragedia del terremoto, la maggioranza di governo continua a essere attraversata da fibrillazioni dannose e incomprensibili. Ecco allora che diventa necessario far sentire la nostra voce, voce di destra ma voce libera, per fissare tre punti che giudichiamo fondamentali. In primo luogo diciamo che Berlusconi e Fini hanno il dovere di trovare una «cifra» comune nel portare avanti il Pdl. La leadership del primo è chiara, ma il ruolo del secondo è essenziale e prestigioso. Se hanno dubbi su questa impostazione, pensino un minuto (pur con tutte le differenze evidenti) a quanti danni ha fatto a sinistra la rivalità tra Veltroni e D'Alema. Faccia Fini uno sforzo, visto che negli ultimi mesi è parso più attento a distinguersi che ad aiutare. In secondo luogo vogliamo richiamare tutti a evitare iniziative estemporanee e inutili come quella della lettera promossa dall'on. Bocchino. Fare la conta delle correnti è sintomo di una mentalità chiusa nelle peggiori logiche di partito. Infine diciamo che la destra italiana si trova di fronte alla grande occasione di riformare la Repubblica. Questa è l'unica cosa che conta. La sinistra agonizza senza idee e piena di rancori. A nessuno serve rianimarla con minacciosi messaggi attraverso i giornali. Dovrebbe rendersene conto anche Vittorio Feltri.

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