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Sarà Bersani ad aiutare il premier

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Un partito di opposizione che svolge il proprio ruolo, una maggioranza impegnata nello sforzo di ben governare per avere la riconferma della fiducia degli italiani. I problemi per il premier nascono all'interno della sua coalizione. Diciamo le cose con chiarezza, ma se a pungolare il Cavaliere ci fosse il segretario del Pd, Fini avrebbe la stessa possibilità di movimento? Potrebbe essere la voce di uno dei fondatori del Pdl quella più critica verso il governo? Perché così è nei fatti. L'ex leader di An ha scelto di occupare un ruolo istituzionale e non uno di governo. E proprio per l'assenza di una vera opposizione, relegata ai pettegolezzi di qualche giornale, ha pensato bene di essere così la vera voce critica. E non c'è dubbio che un conto è l'opposizione di chi, perse le elezioni, sogna una rivincita, altro è la critica costante che viene dall'interno. Può essere lacerante, fino al punto di mettere a rischio il Pdl. Ma Fini può farlo perché il Pd ora non c'è. Condividere le tesi dell'opposizione è stare con l'opposizione. Ben venga Bersani, se è lui che vincerà la corsa alla segreteria. Allora sarà tutto più chiaro. Anche per Fini, o sta con Bersani o con il premier. Stranezze della politica. Alla fine il miglior alleato per Berlusconi potrebbe essere proprio il nuovo segretario del Pd.

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