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Alla ricerca dei cibi sicuri

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Cosamettere nel carrello del supermercato oppure nel carrellino a rotelle che ogni mattina ci accompagna come un cane fedele al guinzaglio durante gli acquisti al mercato rionale? Prima di tutto dobbiamo chiarirci su cosa vogliamo comprare, poi quanto vogliamo spendere ecc. ecc. In generale, come si legge in un opuscolo sui consigli per gli acquisti nel sito di carabinieri.it, negli ultimi tempi è cresciuta l'attenzione e la consapevolezza degli italiani nei confronti della sicurezza alimentare. Ma non è per tutti così. Carabinieri.it ci dà alcune regole: leggere sempre le etichette dei prodotti, in particolare la scadenza, gli ingredienti utilizzati, i tipi di additivi, la presenza di componenti geneticamente modificati (Ogm). Poi c'è il capitolo igiene: gli alimenti devono essere serviti con i guanti a perdere, al fine di evitare possibili contaminazioni (i gelati artigianali devono essere serviti con palette distinte per ogni gusto). Va poi ricordato che le denominazioni d'origine riconosciute dall'Unione europea, come Dop e Igt sono una garanzia di qualità. E ora passiamo a parlare dei prodotti. Partiamo proprio dai formaggi, in questo momento sotto i riflettori dopo il sequestro delle mozzarelle al latte scaduto. «Quelli italiani e di qualità ovvero certificati dall'organismo di controllo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole - spiega Felice De Lucente responsabile del Nucleo di Sicurezza Agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato - dal parmigiano reggiano all'asiago e tutte le altre specialità regionali». Altro dilemma: il latte. «Meglio fresco e di produzione locale. Quello che importiamo è usato per la lunga conservazione. Importiamo pure le cagliate usate dalla grande industria per la produzione di formaggi». Già che ci siamo parliamo di yogurt. «L'acidità è un conservante naturale. Non ci sono molti problemi». La carne ha l'obbligo di certificazione di tutta la catena. Meglio scegliere tagli rosso vivo. «Quelli più scuri sono stati tagliati da più tempo». La frutta e verdura, il vanto della cucina salutista, deve essere di stagione e possibilmente di produzione locale. Controlliamo, dunque, la cassetta dove è segnalato il luogo d'origine. «Occhio anche al calibro, cioè il diametro della frutta. C'è il rischio di frode e cioè che ti vendono una categoria per un'altra» precisa De Lucente. Siamo arrivati al reparto surgelati: chiediamo informazioni alla dott. Valentina Coppola del Centro per i Diritti del Cittadino. «Bisogna evitare di acquistare prodotti che superano il limite del surgelatore che fuoriescono cioè dal bancone, Non vanno comprati quei surgelati che hanno attaccati dei cristalli di ghiaccio. Vuol dire che sono stati ricongelati. Il termometro poi non deve superare lo zero». Nat. Pog.

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