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L'ultimo scivolone della sinistra Polemica su un mucchio d'ossa

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Sisgonfia la polemica attorno alla telefonata tra Silvio Berlusconi e Patrizia D'Addario pubblicata dall'Espresso. Quella in cui il premier confida alla escort di aver trovato una necropoli fenicia nella sua villa in Sardegna. Dall'avvocato del Cavaliere Niccolò Ghedini arriva l'ennesima smentita. «Non esistono tombe fenicie a Villa Certosa» ribadisce il parlamentare Pdl che fa invece riferimento al ritrovamento nel 2005 di «alcuni resti di ossa antiche insieme a pezzi di ceramica». «Ovviamente tutti i reperti sono stati presi in custodia dai carabinieri e dalla soprintendenza. Tutto il resto - conclude Ghedini - è solo un tentativo di diffamazione del presidente del Consiglio». L'Espresso però incalza e rispolvera un articolo dell'Unione Sarda del marzo 2005 che, dice in una nota, «non risulta essere stato smentito». «Si legge - spiega il settimanale - che Ghedini ha accompagnato alcuni funzionari della Sovrintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale e artistico, in un punto ben circoscritto del parco dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici. Si parla di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli. Esattamente quello che dice Berlusconi a Patrizia». Ma anche la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro, direttamente coinvolta nella vicenda, avanza dubbi. «In archeologia non si può escludere nulla ma se dovessi andare a cercare una necropoli fenicia, non cercherei in quel punto», dice il responsabile dell'Ufficio di Olbia Rubens D'Oriano.

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