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Centomila alloggi in 5 anni

Altero Matteoli

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Centomila nuovi alloggi entro cinque anni. Questo è l'obiettivo che si prefigge il «piano casa» che ieri, grazie alla firma da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, conclude il suo iter. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli che spiega, in una nota, come la firma al decreto presidenziale faccia seguito al parere espresso sul Piano sia dalla conferenza unificata Stato, Regioni ed enti locali che dal Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Con il varo del «piano casa» si stabiliscono così, come spiega il ministro Matteoli, «nuovi interventi diversificati a seconda delle categorie interessate, disponibilità di finanziamenti pubblici e privati da utilizzare con procedure snelle, incentivi e agevolazioni fiscali. Gli alloggi saranno destinati sia in proprietà quali prima casa, sia in locazione a canone sostenibile e a canone sociale. Ma il decreto prevede anche che i beneficiari del piano casa siano i nuclei familiari a basso reddito, le giovani coppie, gli anziani in condizioni sociali svantaggiate, gli studenti fuori sede, gli sfrattati, gli immigrati regolari a basso reddito e i residenti da almeno 10 anni in Italia o da 5 nella stessa Regione. Un testo che avrà come risvolto immediato non solo quello di riuscire a dare una risposta ai bisogni abitativi delle famiglie e ad introdurre incisive misure di semplificazioni procedurali dell'attività edilizia ma si prefigge anche l'obiettivo di favorire iniziative a rilancio dell'economia. «Parte così la realizzazione di un ambizioso piano alloggi che avrà positive ripercussioni sociali e che amplierà l'offerta di lavoro nel settore delle imprese edilizie su tutto il territorio del Paese - spiega il ministro Matteoli. Inizialmente si prevede un intervento di 200 milioni di euro che diventeranno 550 milioni con prossimi stanziamenti. Il piano consiste in un insieme di interventi di edilizia residenziale pubblica, project financing, agevolazioni alle cooperative edilizie e un sistema integrato di fondi immobiliari, cui è devoluto uno stanziamento di 150 milioni di euro, che a regime si stima attrarrà investimenti per tre miliardi di euro. Il tutto da attivare con la collaborazione anche finanziaria di Regioni ed Enti locali. Tra l'altro è prevista la valorizzazione di aree demaniali con la loro riqualificazione urbana». Un piano che piace alle associazioni da categoria come Confedilizia secondo la quale il testo avrà «senza dubbio un immediato effetto psicologico molto positivo» su un settore fermo in attesa di segnali di uscita dalla crisi. Favorevole anche l'Ance per la quale «i costruttori si dichiarano assolutamente pronti a sostenere la loro parte di investimenti, così come le banche sono disponibili a finanziarle».

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