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Sicurezza, Fini rassicura Napolitano

Gianfranco Fini

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{{IMG_SX}}Il governo avvierà "una riflessione" e terrà conto "delle osservazioni del Capo dello Stato". Parola di Silvio Berlusconi che dall'Aquila ha risposto così a chi gli chiede un commento sulla lettera inviata da Giorgio Napolitano all'esecutivo e ai presidenti delle Camere sulla legge per la sicurezza. Con il capo dello Stato, ha proseguito il premier, «abbiamo un rapporto assolutamente positivo e di estrema cordialità che si manifesta come tale in tutte le occasioni». Parole che vanno a braccetto con quelle che, sempre ieri, ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini: «È stata una lettera politicamente incisiva». Insomma nessuno nel Pdl ha voglia di aprire una «crepa» con il presidente della Repubblica. Anche perché molti nel centrodestra sono convinti che le osservazioni del Quirinale siano giuste. «Magari — commenta Silvano Moffa, deputato del Pdl — con un po' più di tempo per il dibattito parlamentare ce ne saremmo accorti prima. Questo senza togliere nulla alla bontà dell'iniziativa del governo. Ma discutere di argomenti così delicati con maggior tranquillità sarebbe necessario». L'unico che sembra andare controcorrente è il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che prima parla di «un gesto irrituale» e poi ironizza: «Perché non scriviamo anche una bella lettera sull'acido muriatico» visto che si vende nei negozi? Il riferimento di Gasparri è alla critica che Napolitano muove, nella sua lettera, alla parte della legge che legalizza la vendita di spray al peperoncino perché potrebbe essere comprato non solo dalle vittime, ma anche dagli aggressori e perché potrebbe diventare una sorta di arma nelle mani delle ronde. Ma l'orientamento del Pdl e del governo è far sì che le parole del presidente della Repubblica non cadano nel vuoto. Lo dice chiaramente il ministro dell'Interno Roberto Maroni: «In fase di attuazione della legge sulla sicurezza si terrà conto delle osservazioni del Quirinale». Intanto, il Viminale ha pronto il regolamento per le ronde che proprio Napolitano aveva invitato ad emanare in tempi brevi e in modo «rigoroso». E che infatti contiene non poche limitazioni: non potranno essere formate da più di tre persone che dovranno essere incensurate e non minori di 25 anni. Non dovranno essere espressione di partiti, né di tifoserie, non potranno girare armate e saranno iscritte in appositi registri in Prefettura. Nel Pd si plaude senza riserve all'iniziativa del Colle, mentre restano perplessità nell'Idv («se aveva tutti questi dubbi, perché ha firmato?»).

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