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Nel silenzio della notte 307 lumi ricordano il dramma

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Ènotte, la stessa notte tra domenica e lunedì, tra il 5 e il 6, come tre mesi fa. Tre mesi dal tragico terremoto, tre mesi che non hanno cancellato quanto accaduto. Una notte per non dimenticare, per tenere vivo il ricordo di chi non c'è più. Una notte buia, illuminata dalle fiaccole. Un numero, 307, composto da lumini e posto all'inizio di Corso Federico II, che celebra le vittime, che vuole tenerle vive in una città che di vivo non presenta più nulla. Il silenzio che si respira di notte in centro storico, che i non aquilani chiamano semplicemente zona rossa, è un silenzio di dolore, ma anche di morte. Morte non solo fisica ma anche materiale, di una città che vorrebbe urlare ma che preferisce muoversi in silenzio per farsi sentire. Erano migliaia la scorsa notte, comitati, ma anche semplici cittadini. Dalla fontana luminosa un lungo serpentone fin dentro il cuore della città martoriata, in Piazza Duomo. Una fiaccolata per cercare una soluzione per il futuro. Per dire anche io c'ero perché L'Aquila è la mia vita. F.Cap.

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