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Il decreto Abruzzo diventa legge

Montecitorio

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Il dl Abruzzo, varato dal governo in seguito al terremoto del 6 aprile, diventa legge dello Stato con il via libera definitivo da parte dell'Aula della Camera. I voti a favore sono stati 261, i voti contrari 226 e le astensioni 9. Ad esprimersi per il voto contrario sono stati i gruppi dell'opposizione: Pd, Idv e Udc. Nessuna modifica è stata introdotta a Montecitorio rispetto alla versione uscita dal Senato e non sono entrati nel testo, tra l'altro, i contributi per la ricostruzione delle case dei non residenti e il rimborso agli enti locali per i mancati introiti dovuti alla sospensione dei pagamenti dei tributi. Tra le principali misure ci sono: un contributo del 100% a fondo perduto per la ricostruzione della casa principale; la possibilità per le famiglie con un mutuo di liberarsene trasferendo l'onere a carico dello Stato (purché non morose e con un tetto massimo di 150mila euro); la realizzazione di moduli abitativi, le cosiddette 'casette', per sistemare i senzatetto e un contributo fino a 10mila euro per la riparazione di danni degli edifici lesionati in modo lieve. Per le imprese ci sono indennizzi per la riparazione e ricostruzione di beni mobili distrutti o danneggiati e per il ripristino delle scorte andate distrutte e per il ristoro di danni derivanti dalla perdita di beni mobili strumentali. Nei territori della Provincia dell'Aquila e nei comuni colpiti dal terremoto dovrebbe essere istituita una zona franca urbana per la quale sono stati stanziati 45 milioni di euro. 'In alternativa' verrà istituito un 'regime fiscale di incentivazione' per le imprese. Resta comunque per entrambe le possibilità il preventivo e necessario ok della commissione europea. Il provvedimento prevede inoltre che le nuove norme antisismiche per le costruzioni entreranno in vigore il 30 giugno 2009. Viene cancellata quindi la proroga prevista nel 'milleproroghe' che faceva slittare le disposizioni al 30 giugno 2010. Le aree destinatarie del decreto sono gli ambiti territoriali che, sulla base dei rilievi effettuati dalla Protezione civile, risultano essere stati colpiti da una scossa sismica pari o superiore al 6° grado della scala Mercalli, cioè i 49 Comuni del cosiddetto 'cratere' che si trovano in Provincia di L'Aquila, Teramo e Pescara.  

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