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Le comunali battono l'astensione

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Ritorno alle urne sotto la pioggia, a due settimane dalle europee e dal primo turno delle amministrative. Si vota - ieri e oggi dalle 7 alle 15 - per eleggere i sindaci di un centinaio di comuni (16 dei quali sono città capoluogo), i presidenti di 22 province, e per il referendum che investe la legge elettorale. Ma l'entusiasmo degli elettori, nella prima giornata di consultazioni, è apparso piuttosto scarso. Se l'affluenza ai seggi per il referendum è stata bassa è andata meglio per le amministrative e in particolare per le comunali, con un 44,93% che si raffronta con il 32,14% delle provinciali: segno che il governo delle città sta particolarmente a cuore alla gente e rappresenta un livello istituzionale che tocca interessi molto vicini ai cittadini. Si vota per eleggere il primo cittadino sia a Bologna sia a Ferrara, due città tradizionalmente «rosse» in cui, in quest'occasione, il candidato del centrosinistra non è riuscito a spuntarla al primo turno. A Bologna, reduce dall'amministrazione Cofferati, Flavio Delbono, centrosinistra, due settimane fa non ce l'ha fatta per un soffio. E ora deve vedersela con Alfredo Cazzola. Riflettori puntati anche su Padova, dove è testa a testa tra Flavio Zanonato (centrosinistra) e Marco Marin (centrodestra). Al sud tra i confronti più importanti spicca quello di Bari. Nel capoluogo pugliese si fronteggiano Michele Emiliano (centrosinistra) e Simone Di Cagno Abbrescia (centrodestra). Per quanto riguarda le provinciali, Torino e Milano sono sicuramente gli appuntamenti a cui si guarda con maggiore attenzione.

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