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L'accusa agli Usa: intollerabile ingerenza

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Ariportarlo come nota ufficiale è stata nel pomeriggio di ieri la televisione di Stato iraniana. Il governo di Teheran - ha riferito l'emittente - ha convocato l'ambasciatore svizzero, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran, per protestare contro le presunte interferenze di Washington. La Casa Bianca, che nei giorni si era detta preoccupata per la legittimità delle elezioni, ha risposto all'Iran spiegando che gli Usa «non interferiscono, ma siamo preoccupati». Iran e Stati Uniti hanno rotto le relazioni diplomatiche nel 1979, dopo la Rivoluzione islamica. Ieri migliaia di sostenitori del candidato dell'opposizione, Mir Hossein Mousavi, sono nuovamente scesi in strada a Teheran per protestare contro la rielezione del presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad. Quasi ogni tipo tipo di interferenza nella questione brogli elettorali non è bene accetta da parte di Teheran, che tra le altre cose sta ora ostacolando il lavoro dei giornalisti nella Capitale iraniani. Alcuni di loro, infatti, non sono riusciti a farsi rinnovare il documento di visto e sono costretti a ripartire, altri sono invece confinate negli alberghi.

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