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«Sul Colle non c'è un altro Scalfaro»

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LanfrancoPalazzolo L'effetto delle parole del Presidente Napolitano sul protagonismo dei Pm durerà poco su certa magistratura. Oscar Luigi Scalfaro non avrebbe mai fatto un appello così. Lo pensa l'avvocato Gaetano Pecorella, deputato del Popolo delle Libertà. Onorevole Pecorella, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto ieri al Csm parlando del «dannoso protagonismo» dei Pm. «Il Capo dello Stato, in qualità di Presidente del Csm, ha anche il compito di ricondurre la magistratura a comportamenti corretti. E credo che il suo intervento sia appropriato e necessario. Troppe volte è accaduto che i pubblici ministeri abbiano realizzato inchieste con la forma dello scoop e della notizia in prima pagina che sono finite nel nulla. Proprio la riforma delle intercettazioni che sarà votata domani dal Parlamento (oggi, ndr) prevede che il Pubblico ministero che rilascia interviste e fa commenti su inchieste a lui affidate possa essere ricusato dai difensori. Questa norma è in linea con il richiamo del Presidente Napolitano». Pensa che Napolitano, che ha criticato i toni di questa campagna elettorale, abbia voluto dare uno stop alle polemiche di questi giorni contro Berlusconi? «Il presidente della Repubblica non ha fatto riferimento alle vicende personali del presidente del Consiglio. Devo dire che gli attacchi contro Berlusconi sono stati imbastiti più da certe iniziative della stampa legata all'area dell'opposizione e dei concorrenti economici del Presidente. Certamente la vicenda Mills è emblematica di un magistrato che si era molto esposto con dichiarazioni politiche e poi ha giudicato il premier. Credo che il Presidente della Repubblica abbia fatto un richiamo generale alla riservatezza dei magistrati come una componente della fiducia che i cittadini devono avere per loro. E' un richiamo al magistrato che - come amava dire Piero Calamandrei - cenava in un angolo da solo affinché non si pensasse che il giudice avesse un rapporto preferenziale con qualcuno. Mi pare che fosse necessario ascoltare questo richiamo». Dopo una campagna elettorale come questa un Presidente come Oscar Luigi Scalfaro avrebbe fatto un richiamo esplicito contro il correntismo del Csm? Da questo punto di vista Napolitano è agli antipodi? «La realtà storica ci dice che Scalfaro non ha mai pronunciato un richiamo come questo. Mi pare che il Presidente Napolitano abbia fatto questo intervento in un clima molto avvelenato. Il contrasto di questi giorni non è politico, ma personale e persecutorio contro il Premier. Scalfaro ha una storia diversa da quella di Napolitano perché è sempre stato sereno. Napolitano non è mai stato di parte anche quando era in politica». Crede che queste parole cambieranno le pericolose tendenze di certa magistratura? «Napolitano è già intervenuto richiamando i magistrati ad una maggiore riservatezza. Credo che per una fascia di magistrati questo richiamo durerà meno di un mattino. Napolitano ha richiamato anche la politica ad una maggiore serenità per evitare certi conflitti di natura personale che impediscono le riforme condivise».

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