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La tempesta si poteva evitare come ha fatto un volo Iberia

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Finalmenteuna testimonianza attendibile nel gioco di scaricabarile che fa comodo a costruttori di grandi aerei e a compagnie di bandiera, ma non certo ai parenti delle vittime. Un colpo che potrebbe rivelarsi determinante per correggere la dinamica dei depistaggi e riportare su una rotta più seria e credibile l'inchiesta. Ebbene, il volo Iberia Ib6024 decollato domenica notte dall'aeroporto di Rio di Janeiro esattamente 7 minuti dopo l'Af447 dell'Air France - e che volava sulla sua stessa rotta a un'ottantina di miglia in coda - deviò di circa 60 chilometri a est dalla rotta tracciata per evitare una forte tempesta nella quale potrebbe essersi imbattuto l'aF447. Il volo Iberia era diretto a Madrid, quello Air France a Parigi. I piloti Iberia raccontano di aver sentito per radio le infruttuose chiamate della torre di controllo brasiliana all'aereo Air France, e di aver provato loro stessi a chiamare il volo Af447, senza risultato. Il sistema anticollisione Tcas a bordo dell'aereo non aiuta a chiarire i fatti perché la sua portata di 40 miglia era inferiore alla distanza a cui si trovava il volo francese (80). I piloti Iberia ricordano di non aver ricevuto alcun messaggio sulle frequenze d'emergenza. Intanto, a causa della crisi, Airbus deve anche far fronte a un forte calo degli ordini: nei primi 5 mesi del 2009, quindi prima dell'incidente aereo, gli ordini sono stati solo 11, cioè sono rimasti allo stesso livello di fine aprile. Dall'inizio dell'anno gli ordini sono stati 32, scesi però a 11 dopo 21 cancellazioni, ha precisato il costruttore. Mar. Coll.

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