Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Fiat, Chrysler più vicina

Barack Obama

  • a
  • a
  • a

Chiusa l'operazione Opel, Fiat ora si concentra sulla più piccola delle case automobilistiche di Detroit, la Chrysler. Oggi il giudice Gonzalez dovrebbe chiudere l'udienza per il passaggio degli asset buoni della casa automobilistica alla nuova società di cui Fiat possiede il 20% che sarà guidata dal presidente Robert Kidder e probabilmente conterà su Sergio Marchionne amministratore delegato. Un ostacolo alla cessione degli asset potrebbe venire da alcuni fondi pensione dell'Indiana che sono intenzionati a presentare ricorso all'eventuale via libera del tribunale che di fatto darebbe il via libera alla partnership Fiat-Chrysler. Se comunque entro il 15 giugno la partita non sarà risolta la Fiat ha la possibilità di tornare sui suoi passi. E sempre per oggi è atteso l'annuncio da parte del presidente Obama dell'apertura della procedura di bancarotta per la General Motors. La maggior parte degli obbligazionisti creditori del colosso di Detroit, che detengono titoli per complessivi 27 miliardi di dollari, ha deciso di condonare tali debiti in cambio di una quota azionaria della nuova Gm ristrutturata. La nuova Gm che emergerà dalla bancarotta sarà controllata per il 72,5% dal Tesoro, per il 17,5% dal fondo Veba del sindacato United Auto Worker e per il 10% dai creditori, che potranno salire di un ulteriore 15% in due blocchi dal 7,5% ciascuno esercitabili al raggiungimento di determinate soglie di capitalizzazione. Obama in una intervista televisiva ha spiegato che avrebbe preferito «starne completamente fuori. Ma l'alternativa era la liquidazione o una bancarotta in cui una società molto importante per la nostra economica sarebbe stata divisa in pezzi». E proprio nella giornata clou di oggi una Fiat 500 solcherà le strade di Manhattan, con alla guida il console generale d'Italia Francesco Talò, in occasione della Festa della Repubblica. La Nuova Cinquecento sarà parcheggiata durante la mattina davanti alla sede del Consolato su Park Avenue e nel tardo pomeriggio a Wall Street davanti alla sede di un locale dove si svolgeranno le celebrazioni della Festa della Repubblica. Intanto l'operazione Opel si porta ancora dietro la scia delle polemiche del centrosinistra. Il leader del Pd Dario Franceschini insiste sull'assenza di Palazzo Chigi a fronte di un impegno pesante da parte degli altri governi. In risposta a queste critiche il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola annuncia un incontro con Fiat, sindacati e regioni subito dopo le elezioni, tra il 9 e il 10 giugno per fare il punto sulla situazione dei siti in Italia. E poi al Pd manda a dire: «è inutile fare polemica politica, dicendo che il governo non ha fatto abbastanza: con Fiat ci sentiamo tre volte al giorno». Scajola sottolinea che quello della Fiat «era il miglior progetto industriale ma la Germania ha fatto una scelta finanziaria».

Dai blog