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Anarchici e no global vogliono cavalcare le proteste operaie

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.Un rischio ampiamente segnalato nella Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza del Dis, diretto da Gianni De Gennaro, con il contributo di Aisi (ex Sisde) ed Aise (ex Sismi). Nel documento presentato nel marzo scorso al Parlamento si sottolinea la crescita dell'attenzione da parte dell'«area anarcoinsurrezionalista sulla possibilità di una saldatura con altre aree e, soprattutto, sull'intervento in proteste popolari» per diffondere il messaggio insurrezionale e spingere ad un innalzamento del livello di scontro. A fianco a questo «interesse rivoluzionario» i servizi segreti hanno messo in evidenza i rischi dell'area riconducibile ai Centri sociali che si ispirano all'antagonismo diffuso. «Si è continuato a registrare l'interesse di frange estremiste a strumentalizzare situazioni di malcontento e disagio sociale al fine di promuovere forme radicali di protesta - riporta la Relazione, sottolineando che - particolare rilievo ha assunto la mobilitazione studentesca che ha fatto emergere, soprattutto in ambito universitario, tentativi d'infiltrazione da parte di formazioni estremiste. L'attivismo di circuiti oltranzisti ha interessato principalmente la Capitale, ma il fenomeno ha riguardato molte altre realtà, tra le quali Torino, Bologna, l'area del nord-est, Napoli e Catania». E proprio a Torino sono previste in questi giorni mobilitazioni studentesche contro il G8 universitario. Manifestazioni alle quali hanno aderito Cobas e gruppi anarchici. Questi ultimi soprattutto nel circuito internet sono già in agitazione per organizzare le proteste per il G8 de L'Aquila. La mobilitazione interessa tutte le frange europee in particolare greche, spagnole, tedesche e del Nord Europa.

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