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Ok del Quirinale, Brambilla ministro e 5 viceministri

Michela Brambilla

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Un ministro nuovo, dunque, più una serie di sottosegretari promossi a viceministri. La nomina della Brambilla a titolare del dicastero del Turismo è stato negli ultimi mesi un tam tam. Ipotizzando date, puntualmente slittate. L'ultima volta Berlusconi lo ha ripetuto il primo maggio parlando all'Aquila, ribadendo ancora l'esigenza di elevare la rossa di Lecco a scranno più alto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. E non solo. In quell'occasione il premier giustificò la necessità di ritoccare la squadra di governo promuovendo alcuni sottosegretari a vice ministri anche con l'opportunità di poter tenere corretti rapporti internazionali: «In alcune riunioni recentemente un nostro sottosegretario ha trattato con alcuni ministri e si è sentito dire dai colleghi "mah, mi hanno mandato solo un sottosegretario!». Alla fine l'obiettivo è stato raggiunto. Berlusconi è salito al Colle per incontrare il capo dello Stato e proporre l'allargamento della squadra di governo. Un'ora in tutto. Tanto è durata la visita del Cavaliere al Quirinale. Berlusconi accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, ha proposto a Giorgio Napolitano l'intenzione di nominare un ministro senza portafogli al Turismo, promuovendo l'attuale sottosegretario Michela Vittoria Brambilla. E non solo. Il presidente del Consiglio ha proposto anche la nomina di alcuni vice ministri. Certa la promozione degli attuali tre sottosegretari delle Comunicazioni Paolo Romani, delle Infrastrutture Roberto Castelli e del Commercio con l'estero Adolfo Urso. Ma potrebbe esserci anche la nomina di un viceministro alla Salute, casella designata per l'attuale sottosegretario Ferruccio Fazio (indicato anche lui in un primo momento possibile ministro). E quella di un viceministro all'Economia per Giuseppe Vegas. Tutti avanzamenti sui quali il presidente della Repubblica non avrebbe mosso obiezioni. Ancora incerta la tempistica delle nomine. Il Consiglio dei ministri, convocato per questa mattina, dovrebbe procedere allo "spacchettamento" delle deleghe consentendo la "promozione" dei sottosegretari. Successivamente, sarà il premier a proporre formalmente al capo dello Stato il nuovo ministro che potrebbe giurare, dopo la nomina di Napolitano, già stasera. Salvo messe a punto di carattere tecnico che potrebbero far slittare l'operazione alla prossima settimana. Le "promozioni", ha tenuto a precisare Berlusconi nei giorni scorsi, «non spostano il numero dei componenti del governo», visto che «si tratta di sottosegretari che diventano viceministri per confrontarsi al meglio nelle riunioni internazionali con ministri di altri Paesi». Il numero complessivo dei membri del governo, in sostanza, resterà invariato a 61. Uno in più dei sessanta previsti dalla "legge Bassanini" dopo lo strappo alla regola con la nomina a sottosegretario all'emergenza rifiuti di Guido Bertolaso.

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