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«Il segreto è la professionalità»

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Unacarriera eccezionale, ha lavorato con i più grandi registi, da Fellini a Scorsese, ha vinto due Oscar: Dante Ferretti è il re della scenografia e Hollywood l'ha conquistata «in famiglia», con la moglie Francesca Loschiavo. Il nome di Ferretti è legato a film famosissimi, italiani come «E la nave va» e americani come «The Aviator». Adorato da Scorsese ha realizzato scenografie per De Palma, Tim Burton, Neil Jordan. Dante Ferretti, cosa rappresentava per lei Hollywood prima di essere chiamato a lavorare negli Stati Uniti? «Per me il cinema americano era un mito che ho coltivato fin da ragazzino: guardavo i western e i grandi film storici, come "Ben-Hur". Così ho deciso che avrei fatto lo scenografo, avevo 13 anni. Poi dalla mia città, Macerata, sono venuto a Roma e ho scoperto il cinema italiano. All'inizio ho lavorato con Fellini, Pasolini, Ferreri, la Cavani, Scola... Collaborando con i più grandi, realizzando film come "Il nome della Rosa" e "Le avventure del barone di Münchausen", sono stato notato e poi chiamato, dagli americani. È stato un susseguirsi di avvenimenti, anche fortunati. Si è verificata una... congiunzione astrale». Lei ha realizzato grandi film americani, come «Gangs of New York» in Italia. Con gli americani preferisce lavorare qui o volare oltreoceano? «È uguale, io sono un camaleonte, cambio colore. Non ho mai fatto il film giusto al posto giusto. "Ritorno a Cold Mountain", che si svolge in America, l'ho girato in Romania; "The Black Dahlia" in Bulgaria. Ho ricreato Los Angeles a Montreal... io lavoro così, per me non ci sono confini. La città dei tempi di "Gangs of New York" non esiste più, la dovevamo rifare e negli Stati Uniti non era possibile, costava troppi soldi. Allora ho detto: facciamola a Cinecittà, stiamo a Roma, qua si mangia bene... è andata così». Qual è il lavoro che le ha dato più soddisfazione? «Il prossimo». Cos'è che dà agli italiani una marcia in più? «Non so, l'importante è la professionalità, saper lavorare. E serve anche un pizzico di fortuna. Io cerco di fare seriamente il mio lavoro, così ho realizzato scenografie con i più grandi registi italiani e per questo mi hanno chiamato anche dall'altra parte. Ho avuto anche un po' di fortuna. Con mia moglie Francesca Loschiavo abbiamo quattro Oscar, due io e due lei. E abbiamo collezionato sei nomination. Sono uno al quale è andata bene». Il futuro? «A ottobre uscirà "Shutter Island", di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio. Il mio settimo film con Scorsese». E poi? «Il mio ottavo film con Scorsese: "Silence". Lo gireremo in Giappone e Nuova Zelanda».

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