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Met.ro e Trambus incorporate in Atac

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Il presidente Massimo Tabacchiera conferma durante il colloquio con Il Tempo la corsa a tappe forzate per razionalizzare un sistema che ha spezzettato le competenze del trasporto locale in più aziende con la conseguenza di un aumento dei costi e dell'inefficienza gestionale dell'intero comparto. «Dopo la decisione politica presa dal comune in accordo con la parte tecnica delle aziende, con i sindacati e gli Utenti, siamo ormai passati agli atti pratici - ha confermato Tabacchiera-. A maggio avremo la prima bozza di quella che si presenterà come la grande Agenzia per la mobilità al servizio del comune di Roma da cui dipenderanno tra grandi direzioni: ferro, gomma e affari generali».  Nel frattempo saranno riportate nei perimetri aziendali le società cosiddette di secondo livello, operative e alle dipendenze delle due che scompariranno. Ed entro giugno, secondo la tabella di marcia, sarà avviata la fusione per incorporazione di Met.ro e Trambus dentro Atac. «Ci saranno vantaggi industriali ed economici - ha spiegato il presidente Tabacchiera- perché si arriverà a una verticalizzazione della catena di comando e dunque a decisioni più rapide. Avremo una schiera di tecnici di peso che saranno accompagnati nel riassetto da un advisor e saranno avviate le opere di razionalizzazione». Un'operazione che significherà l'azzeramento dei due consigli di amministrazione, di due uffici acquisti, di due uffici del personale e di tutte le strutture doppie. E soprattutto risparmi di risorse pubbliche. Atto finale a dicembre del 2009 quando le assemblee dei soci delle due aziende incorporate e quella che le assorbirà ratificheranno le decisioni. A quel punto si potrà tentare di aggredire quella perdita di gestione, definita «endemica» da Tabacchiera, che si aggira annualmente tra i 70 e 100 milioni di euro. Se il desiderio è quello di azzerarla Tabacchiera non si è espresso sui tempi e modi di un possibile rientro. «Dipende dalle linee guida su cui sarà costruito il piano industriale». La struttura del sistema del trasporto pubblico vecchia maniera non esisterà più. Ma questo non significherà che sarà accantonato il progetto per il quale era stato avviato lo spezzatino. E cioè quello di consentire l'ingresso di più operatori nell'erogazione del servizio di trasporto a Roma. «La liberalizzazione la chiede l'Europa e non è messa in discussione. Siamo ancora nella fase transitoria consentita per l'apertura totale del mercato che dal 2011 è stata già spostata al 2017. Una cosa è certa. La trasformazione del sistema di trasporto locale della Capitale non preclude la liberalizzazione ma al contrario la prepara» ha puntualizzato Tabacchiera.

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