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«I giudici accerteranno tutte le responsabilità»

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«Tuttele verifiche sono cominciate. Ora si tratta di attendere tutti i risultati, in modo da avere il quadro completo dei danni». E quindi di quanti degli oltre 50 mila sfollati potranno rientrare nelle loro case? «Esatto. Quando il mosaico sarà completato sapremo quanti saranno i senzatetto, e quanti ricoveri provvisori dovremo ricostruire». Per ricoveri provvisori intende i prefabbricati? «E non solo. Tutto verrà fatto utilizzando le migliori tecnologie, cercando di far stare al meglio queste persone». (Il presidente della Regione Gianni Chiodi è tra i principali protagonisti dell'emergenza Abruzzo. Lavora al fianco del governo per la ricostruzione dell'Aquila con un'unica convinzione: «Sono il sindaco degli abruzzesi»). Vanno avanti le verifiche sulle abitazioni, e intanto montano anche le polemiche. Che ne pensa dell'inchiesta aperta dalla magistratura? «Non ci sono ancora le relazioni tecniche. Se emergeranno delle irregolarità si faranno le dovute considerazioni. E comunque, posso aggiungere una cosa?». Prego. «Io non sono un tecnico e, soprattutto, non posso sapere cosa è successo prima del mio insediamento in Regione. Sono questioni di cui si sta occupando con competenza la magistratura, valutando l'eventuale mancato rispetto di norme da parte dei costruttori». Qual è la cosa che l'ha colpita di più finora? «Il coraggio del presidente Berlusconi. Con la sua presenza assidua in Abruzzo si è impegnato personalmente e con grande coraggio». Lei parla di coraggio. Altri parlano di strategia per raccogliere voti... «Chi non ha coraggio non può comprendere un atteggiamento di questo tipo, fa solo una politica politicante». Quali priorità avete segnalato al governo per la stesura del decreto sugli aiuti all'Abruzzo? «Il governo ha già individuato come ricostruire l'intero tessuto socio-economico. E comunque questo sarà solo il primo decreto, ce ne saranno tanti altri». Il viminale parla di 12 miliardi necessari alla ricostruzione. Saranno sufficienti? «È presto per dirlo. Ad un primo esame mi sembra una cifra importante attendibile. Detto questo bisogna anche dire che questi soldi non verranno dati domattina, passerà parecchio tempo». Il presidente Fini mette in guardia sul pericolo di infiltrazione mafiosa nella ricostruzione abruzzese. «È un pericolo che esiste sempre, e quindi bisogna vigilare. Ma non lo possiamo fare noi. Spetta agli enti competenti, alle Forze dell'ordine. E poi, mi chiedo, perché dobbiamo fasciarci la testa prima di rompercela? Che senso ha parlare ora di mafia?». C'è qualche neo nella gestione del post terremoto? «L'unico neo che vedo attualmente è la puntata di Annozero, con Michele Santoro che ha fatto una cosa che proprio non andava fatta, quasi irrazionale». Con quale obiettivo? «Difficile da dire. O per acrimonia verso l'operato del governo, o perché si è intellettualmente disonesti oltre ogni decenza». La scuola elementare di Poggio Picenze riparte. Quale sarà il messaggio che comunicherà ai bambini? «Ai bambini cercheremo di non far capire nulla del dramma che stiamo vivendo. Dirò loro che le lezioni ripartono in un grande tendone e loro saranno tanti piccoli boy-scout».

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