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Il diario di Jenny: farò di tutto per mio nipote

Gli oggetti personali trovati tra le mecerie catalogati dai carabinieri de L'aquila

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Danilo Ciolli aveva 26 anni. Da Cassino era a L'Aquila per studiare all'università. Il terremoto ha bruciato la sua vita e i suoi sogni. Danilo è morto nel crollo della Casa dello studente. Ora il suo taccuino, violato dai grani della polvere delle macerie, ferma il flashback sulla sua vita. Ecco i quaderni della memoria. Diari e lettere di giovani vittime del sisma che ha distrutto il capoluogo abruzzese.  Ci sono gli appunti di Danilo, quelli di Jenny De Angelis, una ragazza aquilana anche lei morta nel terremoto. C'è l'album che i genitori di David Cinque hanno cominciato a scrivere l'11 aprile 1982 quando lui era «Dolcissimo ben arrivato!!!». Tra pochi giorni avrebbe compiuto 27 anni. I genitori, Massimo e Daniela, confidano a questo album i pensieri di quel giorno: «La tua mamma e il tuo papà ti hanno tanto desiderato. Tanto! E finalmente sei qui tra noi...». Ora resta solo il dolore. Anche quello di chi deve classificare questi documenti e scoprire che «Davide era stato a scuola con mio figlio», confessa il carabiniere che ha il compito di verbalizzare il materiale ritrovato tra le macerie. Danilo Ciolli era un appassionato di Twilight: un libro e il biglietto del cinema dove aveva visto il film ne testimoniano la passione. Passione un po' crepuscolare, storie di giovani e vampiri. Le storie raccontate da Stephenie Meyer, che parlano delle avventure di studenti «fuori sede». Ruoli nei quali forse Danilo si ritrovava. Nella sua borsa in tela, i documenti di identità, il taccuino e poche altre cose. Amava i Pink Floyd, Giorgia: brani delle loro canzoni riempiono intere pagine. Non gli dispiaceva Daniele Silvestri. C'è posto anche per citazioni di George Bernard Shaw. «Saper reagire cambia le cose. Restare immobili fa rimanere tutto com'è», ha scritto Danilo nelle prime pagine della sua Moleskine. Ordinate e fitte le frasi praticamente senza correzioni o ripensamenti nello scrivere. Poi poesie e pensieri che rivelano un amore tormentato. «C'è uno strano mistero di piacere nell'osservare chi si ama mentre è senza di noi». E ancora nell'ultima pagina scritta quella che sembra essere la fine di una storia d'amore. «È stato solo un sogno. Un bel sogno. Forse è solo questo che sono per te! Ora stai tornando al mondo reale dove non ti servo. Dove non mi vuoi. Dove per te non esisto». Colpisce con un pugno allo stomaco i «Propositi di un nuovo anno 2009». Impegni presi e riversati sul suo diario il 31 dicembre 2008. «Cercare di essere felice. Vivere sereno la vita. Trovare la forza di andare avanti. Essere migliore». Alle 3,32 di lunedì tutto questo è stato spazzato via in un soffio, in una manciata di secondi. La commozione stringe lo stomaco di chi legge queste pagine. «Sto male tutte le notti da quando ho cominciato a fare questo lavoro - ammette un carabiniere - Pensi a questi ragazzi giovani che raccontano le loro speranze, i loro sogni. Guardi le foto sorridenti e pensi che non ci sono più...». Una lacrima scivola sulla divisa. Le mani riprendono a sistemare le memorie di queste vite perdute. «Forse sono la peggiore scrittrice di diari», fa autocritica preventiva Jenny De Angelis, 26 anni, anche lei travolta dai crolli nel capoluogo abruzzese. Un grande quaderno di appunti con tanti disegnini in copertina e dentro pagine e pagine dove sono riportati pensieri, appunti di viaggi in Europa e in Asia. Ricordi affidati ora alla lingua spagnola, ora all'italiano o all'inglese come l'ultimo scritto del 24 febbraio 2009. Biglietti di aereo con il suo nome o quello dei suoi amici. Cartoline di viaggio, fiori e disegni in un collage che rivela la natura solare di questa ragazza che ha trascorso 10 mesi a Barcellona con Erasmus. Nelle prime pagine confida «Io adoro mio padre. Non esiste un padre migliore al mondo». Poi, tra ricordi di vacanze entusiasmanti, non mancano sofferenze di amore. Lunghi pensieri tormentati. Jenny affida al suo quaderno dubbi e perplessità sul rapporto con il fidanzato. È combattuta tra la scelta del lavoro e quella dell'amore. Frasi in spagnolo. Poi in inglese. La conclusione, però, la ragazza la rivela in italiano. «Alla fine non ce l'abbiamo fatta....». Le ultime pagine sono state redatte alla fine di febbraio. Pensieri che Jenny affida all'inglese. «Oggi non voglio parlare di me... », esordisce. E infatti parla del nipotino di cinque mesi che non è riuscita a seguire. Daniele, questo il nome del nipotino, non ha partecipato alla festa per la sua laurea a Siena. Adesso però è il momento delle promesse, «Farò qualsiasi cosa per vedere mio nipote felice...». Le macerie hanno sepolto anche questo tenero desiderio. Speranze e sogni di tanti giovani.

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