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Una nuvola di polvere cancella ogni speranza

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Gli abitanti del piccolo borgo radunati nel campo sportivo fin dal mattino di ieri, hanno visto una nuvola di polvere alzarsi dalle poco case che erano rimaste in piedi. Il sindaco Biondi e i superstiti si stavano preparando ad affrontare una seconda notte in tenda, soprattutto dopo che le autorità competenti avevano assicurato che le tende erano in arrivo. 400 per 450 abitanti. Anziani e disabili sono stati trasferiti già lunedì in alberghi e strutture d'accoglienza. Gasolio e cibo scarseggiano come in tutta l'aria e il primo cittadino non si è riparmiato per rimediare il necessario. Ha coivolto chiunque, soprattutto le forze dell'ordine presenti Ha 24 sul posto. All'ingresso del paese, ridotto ormai a un cumulo di macerie, erano intanto arrivate tre squadre di soccorso alpino partite dal nord Italia per recuperare gli ultimi corpi sepolti. Sotto i mattoni ce ne sono altri 8. L'orologio sul muro della chiesa distrutta segna ancora le 3 e 44. Non era molto preciso. Il parroco don Luigi si sta organizzando per celebrare la messa all'aperto e sta pensando a come far passare una Pasqua con la P maiuscola ai suoi fedeli. «Ho pregato molto oggi (ieri ndr) - ha detto - Ho pregato per le vittime (9) e i dispersi. Per quella mamma che hanno trovato morta insieme al suo bambino di 4 anni». Don Luigi guarda la chiesa. La facciata è crollata per metà. L'altare è ben visibile oltre il cumulo di macerie. Chiede a un soccorritore se si può entrare nella canonica. Quello glielo nega e don Luigi abbassa gli occhi stringendo le mani dietro la schiena. Pierluigi Biondi, il sindaco, racconta gli attimi subito dopo il disastro di domenica notte: «Qui i soccorsi sono arrivati dopo un bel po'. Io vivo a San Demetrio e mi sono subito precipitato qui. Gli abitanti si sono rimboccati le maniche per scavare con quello che si trovava, anche a mani nude. Alle prime ore dell'alba di lunedì erano state recuperate già 4 persone». «Il terremoto s'è portato via il 90 percento delle abitazioni - continua il sindaco - Era una bomboniera. Ne andavo davvero fiero. Ora non mi resta che essere fiero dei suoi abitanti». Ieri sera, al campo sportivo, dove sono state allestite le tende, gli operatori della Protezione civile hanno cercato di tranquillizzare gli sfollati. Anche dopo l'ultima forte scossa di ieri sera. Ma ormai c'è ben poco da tranquillizzare.

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