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«Solo movimenti di assestamento»

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.Con queste parole Enzo Bianco, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, risponde al collega Giuseppe Luongo, sismologo-vulcanologo dell'Università Federico II di Napoli che aveva invece parlato di nuovi eventi sismici. Presidente Boschi, la scossa che ieri è tornata a colpire l'Abruzzo era di assestamento oppure è un «evento isolato» come ipotizzato da Luongo? «Nel campo dei terremoti non si può mai dare nulla per certo al cento per cento, ma quello che ha scosso la terra ieri sera credo abbia proprio tutte le caratteristiche di una scossa di assestamento». E allora come spiega una magnitudo così elevata? «La città dell'Aquila risulta ubicata direttamente sopra la faglia responsabile della scossa principale del terremoto dell'altra notte e replicato a più riprese, in particolare con tre altre scosse violente tutte nella giornata di ieri. I terremoti della sequenza sono avvenuti tutti nella crosta superiore, entro 10-12 km. Quello delle 19.42 con magnitudo pari a 5.3 è stato leggermente più profondo, intorno ai 15 km. Per questo motivo la scossa è stata così forte diventando la seconda dopo quella dell'altra notte. Ma al tempo stesso le assicuro che secondo una scala logaritmica che sarebbe complicato spiegarle l'energia sprigionata è stata inferiore di quindici volte rispetto a quella distruttiva delle 3.32». Crede che ce ne saranno ancora nelle prossime ore? «Certamente ma sempre con forza inferiore. Infatti ogni volta che si verifica una scossa, viene liberata energia stabilizzando il processo. Proprio nel punto dell'epicentro si spezzetta la faglia e lì non avverrà nessuna altra scossa. Ce ne saranno altre ma gradualmente di entità inferiore. Due o tre di magnitudo quattro, e poi via via fino alla definitiva eliminazione dell'energia che genera il terremoto».

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