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Annagrazia, la giovane «smart» che ha sedotto Silvio

Silvio Berlusconi e la giovane deputata Annagrazia

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Giovane e studiosa, ordinata e mai impacciata. Con quel visino pulito incorniciato dai lisci capelli biondi tendenti al rosso, è in carne e ossa la raffigurazione della politica che si rinfresca con la nascita del Pdl. È ciò che Silvio Berlusconi cerca. E lei, ventiseienne newyorkese di nascita ma romana d'adozione, è l'orgoglio che cammina. Orgoglio di rappresentare gli italiani alla Camera e condurre il congresso del Pdl: «Sono la testimonianza di una politica moderna che ha nei giovani e nelle donne un punto di riferimento irrunciabile. Oggi è la giornata più importante della politica italiana». Annagrazia Costanza Calabria procede a testa alta sin da piccola. Fiera. I suoi amici dicono che è un tipo smart. Semplice e allegra. Sempre determinata e all'occorrenza autoironica. Nessuno ricorda di averla vista arrabbiata, preferisce la diplomazia. E non è un caso se d'estate si trasforma in una chiacchierona. Da sempre, per lei, luglio è sinonimo di Fregene. Di mare, che ama. Almeno due settimane le passa sotto l'ombrellone con il fratellino Luigi Fausto, studente di medicina, la mamma Cinzia, casalinga e coordinatrice regionale di Azzurro Donna, e papà Luigi, ingegnere con la passione per la motocicletta. Naturalmente il bagno si fa rigorosamente allo stabilimento Tony, famoso per essere tra i più in di Fregene. Ma non disdegna neppure le gite in barca per far tappa a largo delle Isole Eolie e della Sardegna. Del resto è una grande viaggiatrice. Annagrazia sembra essere la ragazza quasi perfetta. Centodieci e lode in giurisprudenza alla Luiss, praticante avvocato, fisico slanciato, a suo agio in pubblico, gioca a volley, eletta a 25 anni al Parlamento grazie alle dimissioni di Gianni Alemanno (diventato sindaco). Così quasi perfetta che da piccola suscita le invidie delle coetanee. Al liceo Mameli, nel quartiere Parioli di Roma dove vive, un gruppetto di ragazze la prende di mira. Tanto che al suo passaggio parte lo spettegolio, a sua insaputa. Qualcuna delle «anti-Annagrazia» la ricorda troppo snob, narcisa, insomma una che se la tira e non ti saluta. La ribattezzano, ma lei non lo sa, «Mozzarellì Light» perché ha una carnagione molto chiara. Ma si sa, al liceo si è sempre in corsa per diventare miss. E l'invidia fa male. È qualche anno dopo che la sua personalità la rende protagonista. Si butta in politica con i giovani di Forza Italia e a 18 anni è già candidata al Comune di Roma con la lista civica di Antonio Tajani. Un passo che la lancia nel coordinamento regionale dei giovani del Cavaliere e poi tra i ragazzi fondatori dei giovani del Ppe. Calabria diventa così un'assidua frequentatrice degli eventi azzurri. Dalle manifestazioni in piazza, ai congressi, alle cene a Villa Miani. Lei è sempre lì. Sotto il palco di Berlusconi, o al tavolo prossimo a quello del Cavaliere. Sempre lì a intonare l'inno di Forza Italia. Il 2006 è l'anno del suo definitivo impegno. Berlusconi è in campagna elettorale e lei lo segue con i «Tajani Boys» in giro per l'Italia. Chi era con Annagrazia dice che è a Napoli, alla chiusura della campagna, che Berlusconi la «scopre». Quel viso pulito non si mischia con gli altri, anzi si distingue. E il Cavaliere la nota. Sarà poi alla conferenza programmatica dei giovani di Forza Italia del 9 febbraio 2007, organizzata da Francesco De Micheli, che il premier la «sceglie». Annagrazia parla dal palco per terzultima. Il suo discorso, da responsabile delle politiche giovanili, è pragmatico e a effetto. Proprio come piace al Presidente. Lei conclude tra gli applausi, riprendendo le parole che Berlusconi pronunciò il giorno della nascita di Forza Italia nel 1994. «Credere in Forza Italia è credere nella libertà». Quando poi, nel 2008, l'aspirante premier consegna ai suoi fedelissimi una lista da inserire tra i candidati alla Camera nel Lazio, il suo nome è lì. Pronto a divenire il nuovo volto del Popolo della libertà. E intanto lunedì è attesa con il Guardasigilli, Angelino Alfano, a Porta a Porta da Bruno Vespa.

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