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Ddl Sicurezza, scontro nel Pdl: "Norme inaccettabili"

Parlamento

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{{IMG_SX}}Cento deputati del Pdl, guidati da Alessandra Mussolini e Souad Sbai, hanno scritto al premier Silvio Berlusconi per chiedergli di non porre la questione di fiducia sul pacchetto sicurezza attualmente all'esame delle Commissioni di Montecitorio. Il ddl, a loro parere, va modificato togliendo la norma inserita al Senato che obbliga il medico a denunciare l'immigrato clandestino. Nel ddl, scrivono i cento deputati al presidente del Consiglio, "sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili che necessitano indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità". "Si sostiene - proseguono gli esponenti del Pdl - che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". "Infatti - spiegano - l'introduzione in sede penale del reato di clandestinità, come previsto dal ddl sicurezza, impone a medici e insegnanti l'obbligo di denuncia, così che il loro comportamento non ricada sotto i rigori degli articoli 361 e 362 del codice penale, trattanti il reato di opmessa deuncia da parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servziio". "Sarebbe - rilevao i cento deputati del Pdl - una trappola per bambini, da attirare con l'obbligo dell'istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico e dell'educatore. Il risultato sarebbe l'esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da qualsiasi cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con conseguente rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi e un regresso spaventoso in fatto di civiltà del nostro paese". "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile. Ti chiediamo di dare la possibiltà a noi parlamentari di rimettere mano a queste norme offensive anche per i valori che tu professi", concludono.

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