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Silvio-Sarko': battute, elogi e progetti

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Dalla grande riproduzione dell'Apollo e le Muse di Baldassarre Peruzzi («dipinto scelto perché coevo di villa Madama», spiega Mario Catalano art director di fiducia del premier) con cornice ricoperta in foglie d'oro, alle pareti della struttura riprodotte in stile Luigi XIV, quello dei padiglioni di Versailles. «Tutto in onore dei nostri ospiti», aggiunge Gianni Mastropietro, l'altro autore insieme a Roberto Gasparotti della struttura. Il tricolore accanto alla bandiera francese. Duecento posti a sedere, quindici gli esponenti di governo di entrambi i Paesi, cameramen e fotografi ovunque. Picchetto d'onore per Sarkozy, accolto a villa Madama da Berlusconi sulle note della Marsigliese. Sono passate da poco le 13.30, i due presidenti entrano in sala. Berlusconi e Sarkozy parlano come due vecchi amici: presentano l'accordo appena siglato sul nucleare, affrontano la questione della crisi economica, annunciano «la forte collaborazione tra Italia e Francia» per il G20 di luglio, parlano delle imminenti elezioni europee e del progetto condiviso «di arrivare ad un'Europa all'insegna di una politica condivisa». Tra i due c'è anche lo spirito per qualche battuta (Sarkò: «L'unico problema è che, in Italia, quando ci si mette a tavola, sono le 14.30 passate, ma è un problema che si può risolvere»), e anche per gli elogi reciproci: «Voglio congratularmi per il successo incredibile in Sardegna», dice il presidente della Repubblica francese. E rivolgendosi all'amico "Silviò" aggiunge: «Quando si parla di te sulla stampa si dice che non sei un professionista della politica. Meno male, altrimenti chissà cosa succederebbe...». Della somiglianza e dell'affinità tra il Cavaliere e Sarkozy se n'è parlato spesso. E anzi, una delle accuse che da alcuni anni viene rivolta all'inquilino dell'Eliseo dai media francesi è proprio quella di somigliare troppo a Berlusconi, accusando un «sarkoberlusconisme» sempre più dominante. Non ultima, la vignetta di Le Monde dell'anno scorso: in occasione del viaggio di Sarkò per il summit della Fao, il quotidiano francese aveva raffigurato due caricature del presidente francese e di quello del Consiglio italiano intenti ad abbracciarsi. Erano "Sarconi e Berluscozy". Anche ieri, nel bilaterale a villa Madama, un cronista transalpino ha provato a stuzzicare il suo presidente, chiedendogli come spiegasse la differenza di gradimento - più alto per Berlusconi - nelle opinioni pubbliche dei rispettivi paesi tra lui e «il suo vecchio amico». Ma il capo dell'Eliseo non ci casca, anzi replica in modo seccato: «Toglierei l'aggettivo "vecchio"» accanto al nome di Silvio Berlusconi, e sottolinea anche come la domanda postagli fosse «fondamentale». Un successo d'immagine per il Cavaliere che ieri ha evitato accuratamente le polemiche di politica interna. Finisce la conferenza stampa. Al primo piano di villa Madama tutto è pronto: Sarkozy finalmente si siede a tavola per il pranzo ufficiale.

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