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Perfino Chiambretti rinuncia a nani e ballerine

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..leggeri. In questi ultimi giorni si è parlato, nell'ordine: Beckham, quali le dimensioni del fallo? Ovviamente non quello calcistico. Perfino Gattuso ha trovato l'argomento da fuori di testa. Poi: i balli scatenati di Alba Parietti di fronte ad un inspiegabilmente impassibile Piero Fassino, l'«io non capisco un cazzo di moda» di Missoni e così via. «Questa sera non ci saranno né balletti, né sigle, né ospiti - ha annunciato ieri prima della trasmissione al pubblico in studio un Piero Chiambretti per una volta con poca voglia di scherzare - Il caso di Eluana Englaro, le dimissioni di Mentana e le altre cose che sono successe ci hanno indotto a programmare un'altra trasmissione per dimostrare, tra l'altro, che Chiambretti Night non è solo nani e ballerine». Come prima cosa l'incolpevole conduttore Mediaset, è veramente l'ultimo arrivato, ovviamente per motivi di calendario, ieri ha dovuto affrontare una solenne incazzatura di Gad Lerner, che il Pierino nazionale avrebbe voluto in trasmissione, tanto da darne l'annuncio. Lerner ha affidato la risposta al suo blog: «È falso, non intendo né scherzare, né fare da foglia di fico a Mediaset in questa sgradevole vicenda. Quando mi ha telefonato la redazione di Chiambretti, infatti, ho detto subito di no. Trovo dunque scorretto che abbiano messo in giro il mio nome annunciando una presenza che sapevano benissimo non ci sarebbe stata». Il conduttore dell'«Infedele» ha poi dichiarato la sua «piena solidarietà a Enrico Mentana che ha compiuto una scelta netta, chiara, dignitosa. La fretta con cui Mediaset ha accolto le sue dimissioni, estendendole dalla direzione editoriale alla soppressione di "Matrix", non fa onore a quell'azienda che deve moltissimo a Mentana. L'ottusità purtroppo miete sempre più vittime nel sistema televisivo italiano». Che legnata! Ma Chiambretti è corazzato: si riprende, si organizza e in trasmissione porta il contributo di Maurizio Costanzo, Piero Sansonetti, Emilio Fede, il cardinale Tonini. La signora Milingo non è riuscita a far mettere da parte nani e ballerine, soprattutto le ballerine, allo show. C'è riuscito il «terremoto Mentana», che ha tenuto banco durante la trasmissione intitolata: «Televisione tragica - Tragica televisione». C'è chi ha cercato di porre l'accaduto nel recinto dell'«ordinaria amministrazione», come Emilio Fede: «Non dico che non abbia fatto bene - ha detto il direttore del Tg4 - ma sembra una tempesta in un bicchier d'acqua». Ma anche chi ha aperto le porte a scenari diversi. Lo stesso Chiambretti ha buttato lì la battuta: «Ora ci si aspetta che un Villari riporti Mentana alla Rai». E gli è stato risposto: «Speri che accada anche a te?». E poi Costanzo: «Anch'io avrei chiesto la prima serata, ma è probabile che per la legge della tv commerciale mi avrebbero detto di no. D'altra parte, visti gli ascolti di ieri, c'è da riflettere. Canale 5 è la rete leader e io non capisco perché questa vicenda abbia portato alla cancellazione di Matrix. Se c'è dietro qualche cosa d'altro io non lo so». Già, alcuni lo pensano: la frattura Mentana-Mediaset avrebbe radici più antiche e profonde. Ma questa è un'altra storia. Dalla trasmissione di Chiambretti esce sgualcito il panorama dell'informazione e a testa alta Enrico Mentana. E dire che molti considerano Chiambretti un suo concorrente.

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