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Roccella: è stato accelerato il protocollo

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«Non c'è stato, per esempio, un parere fondamentale di un comitato etico. Trattandosi di un protocollo sperimentale - ha spiegato Roccella - era necessario. Tra l'altro l'accelerazione è stata dichiarata esplicitamente dai medici che seguivano il processo di morte di Eluana». «Non c'è stata una riduzione graduale - ha insistito il sottosegretario - da quello che si è saputo dai medici», i quali, ha ribadito poi, «hanno detto che il protocollo iniziale era stato abbandonato. Lo ha detto il professor De Monte, mi sembra». «Non sto facendo accuse sotterranee o insinuazioni», ha aggiunto ancora. «Dico soltanto che, a detta degli stessi medici, il protocollo non è stato applicato con le stesse modalità inizialmente individuate». Il sottosegretario ha anche sottolineato che «la procedura seguita dalla clinica La Quiete è stata stravagante. Il comitato distrettuale ha dato l'autorizzazione a ricoverare Eluana con un normale protocollo di cura, poi improvvisamente è stata consegnata a un'associazione di volontari costituita "ad hoc" cui la clinica ha affittato una parte della struttura, declinando ogni responsabilità. Addirittura nessuno della clinica poteva entrare nella stanza».

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