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"Non ci hanno permesso di salvare Eluana"

Tensione al Senato dopo la notizia della morte di Eluana Englaro

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La corsa contro il tempo che il governo aveva intrapreso venerdì scorso per cercare di salvare la ragazza di Lecco, in coma da 17 anni, è stata inutile. Mentre la notizia fa il giro del mondo, sale la commozione all'interno del Pdl. Indistintamente, Camera e Senato. «Provo grande dolore. È grande il rammarico che sia stata resa impossibile l'azione del governo per salvare una vita», commenta a caldo Berlusconi. A cena ad Arcore insieme a Ignazio La Russa, Umberto Bossi e Roberto Calderoli, il premier esprime il suo stato d'animo, compreso qualche sfogo per lo scontro dei giorni scorsi con il capo dello Stato. Sono tanti gli interrogativi che restano, tanti i dubbi e le perplessità. Un senatore friuliano del Pdl era andato a trovare ieri Eluana alla clinica di Udine avvisando subito il premier sulle condizioni della ragazza. «Ma come sta? Qui tutti hanno perso di vista l'obiettivo reale che è quello di salvare una vita umana», si sfoga il Cavaliere al telefono. Berlusconi è rimasto in contatto per tutta la giornata con Palazzo Madama. «Discutono di costituzionalità, di principi giuridici quando c'è da considerare solo l'aspetto umano...», confida il capo del Governo ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori. È la linea seguita fin da giovedì, quando sul tavolo di palazzo Grazioli arrivò la bozza di un decreto legge preparata dal ministro Maurizio Sacconi. Quel no del Colle al provvedimento d'urgenza ha creato una frattura tra palazzo Chigi e il Quirinale. Nessun colloquio dopo venerdì tra il premier e il Capo dello Stato. Con il primo convinto che «quei riferimenti a prassi e a leggi» contenuti nella lettera inviata dal Colle fossero solo «lacci e lacciuoli» ad una battaglia per la libertà. E con il secondo che non ha gradito l'accelerazione del Consiglio dei ministri (l'approvazione prima di un dl a cui ha fatto seguito il via libera a un disegno di legge) e soprattutto quell'accostamento di un'accusa di eutanasia alla missiva. Il Cavaliere ieri aveva capito che «non c'era più tempo» e per questo invitava i suoi a fare presto. Tutto inutile. «Però - ha spiegato dopo la notizia della morte di Eluana - io ho fatto tutto il possibile e non è colpa mia se ha vinto la cultura della morte e non la cultura della vita». Nel Pdl c'è chi ha parlato di «assassinio», altri di «un tempismo telecomandato» come se si fosse deciso di far morire Eluana nel pieno di una discussione al Senato sul provvedimento. Chiaro che ci sarà il tempo per le polemiche, ma il premier rattristito ha espresso solo rammarico perché è stato impedito al governo di intervenire. La rabbia nel Pdl è forte. Tanti chiedono di poter intervenire nell'aula in Senato dove è in corso l'esame del ddl sul testamento biologico. Lo fa per primo Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl in Senato, tra i senatori in prima linea in tutta la battaglia Englaro: «Eluana non è morta, è stata ammazzata», tuona il senatore pidiellino. La notizia della morte di Eluana rimbalza da un Palazzo all'altro, da uno schieramento all'altro. In Campidoglio il sindaco Alemanno in riunione con alcune persone, riceve la notizia. Anche lui prova dolore. «È una tragedia che lascia senza parole. Credo che dopo questa morte tutta la politica italiana debba riflettere con pacatezza, silenzio e attenzione perché qui si è spenta una vita umana». A tarda sera l'annuncio del ministro Sacconi: viene abbandonato il ddl del governo sul caso Englaro, il Senato ripartirà dall'esame in commissione Sanità dei ddl sul testamento biologico. L'Aula ha infatti accolto la proposta di Anna Finocchiaro, che ha garantito per il Pd l'impegno a tempi certi per l'esito del provvedimento. Analogo impegno è stato preso dal capogruppo dell'IdV. Questa mattina si riprenderà alle 9.30 con l'esame delle mozioni sull'argomento, dopo che Gasparri ha preannunciato l'intenzione di presentare una mozione sul caso Eluana, per affermare che «nessun cittadino possa essere lasciato morire di fame e di sete». Mozione sostenuta anche dalla Lega. Soddisfatto il presidente Schifani: «Chiudiamo questa drammatica giornata, con un impegno del Parlamento che è riuscito a trovare una sintesi: portare a termine un percorso, quello di legiferare sul testamento biologico».  

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