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E sempre di più si fanno giustizia da soli

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Il tentato linciaggio ai danni del romeno che, nella notte tra venerdì e sabato, ubriaco e viaggiando contromano, ha ucciso un uomo e ferito una donna nella Capitale, è solo l'ultimo episodio. Testimonianza visiva di una rabbia che, ogni giorno di più, cresce nella società italiana. Appena dieci giorni prima, il 27 gennaio, un'altra folla inferocita, a Guidonia, aveva cercato di giustiziare sommariamente i sei colpevoli (sempre romeni) dello stupro di una donna. «Maiali», «bastardi», «consegnateli al padre della ragazza» le urla degli abitanti del comune alle porte di Roma. A novembre, sempre nella Capitale, un altro tentato linciaggio. Bruno Radosavljevic, un nomade di 26 anni di orgini croate, sotto effetto di alcol e stupefacenti, perde il controllo della sua Bmw e piomba su un gruppo di persone che aspettano l'autobus. Quattro mesi prima, a luglio, una scena analoga a Salerno: un romeno ubriaco, una Bmw, due fidanzati travolti e la rabbia che esplode. Nella memoria affiora poi il nome di Marco Ahmetovic condannato a sei anni e sei mesi per aver travolto, mentre guidava ubriaco il proprio furgone, quattro giovani ad Appignano del Tronto (Ap) nell'aprile del 2007. La decisione di concedergli gli arresti domiciliari, poi revocati, scatenò la rabbia immediata dei famigliari. Non sempre, però, il motivo scatenante è un evento tragico. A volte basta l'esasperazione per spingere un uomo a farsi giustizia da sé. È il caso di Davide Mariani, 44 anni, titolare di una tabaccheria ad Aprilia, proprio sotto il suo appartamento. Quattro furti in due anni. Lo scorso 18 agosto sente dei rumori, si affaccia alla finestra, vede i ladri, carica il fucile, spara. Dei quattro rapinatori che stanno scappando uno rimane sul selciato: è un ragazzo romeno di 21 anni. Prima di allora altri sette banditi erano stati uccisi mentre cercavano di rubare in abitazioni private o in negozi (principalmente gioiellerie). Esasperazione anche per gli abitanti del quartiere Ponticelli di Napoli che il maggio scorso insorsero contro il campo nomadi dopo che una rom di 16 anni aveva tentato di rapire una bimba di 6 mesi. Bottiglie incendiarie, irruzioni, un vero e proprio assedio per costringere gli indesiderati ospiti alla fuga. Immagini di un fin troppo ordinaria follia. Immagini di un'Italia che proprio non ne può più.

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