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Berlusconi a Fini e Bossi: "Parliamoci di più"

Berlusconi

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«Avete visto come quest'isola accoglie il presidente?», ironizza il deputato Pdl Salvatore Cicu.E infatti Berlusconi apprezza. Appena sceso dalla macchina, salutando i dirigenti sardi del Popolo della libertà, esclama: «Che giornate che avete qui. E quanto verde!». Dopo quello di Cagliari della scorsa settimana, questa volta il tour elettorale del premier per il candidato alla Regione Ugo Cappellacci ha al centro la città di Nuoro, storicamente zona rossa. Il Cavaliere arriva in tenuta semi-sportiva, portando sotto il braccio i dossier sardi. E forse è di quello che vorrebbe parlare con i cronisti che lo aspettano all'entrata dell'albergo. Ma, subito dopo l'annuncio della sua partecipazione, oggi, al vertice egiziano di pace, inevitabile la domanda sulla querelle politica che ha tenuto banco nell'ultima settimana: Fi-An, Berlusconi-Fini. Un giornalista incalza chiedendo al premier qualche dettaglio in più sul «patto della spigola» (il pranzo di venerdì a Montecitorio) e lui ribadisce che «si è trattato di un incontro assolutamente normale», smorzando così ogni polemica, parla di «una eccessiva enfasi da parte dei media», conferma anche l'appuntamento fisso del martedì con l'inquilino di Montecitorio. E chiarisce: «Noi i rapporti li avevamo con La Russa, adesso li avremo anche con Fini. Nel Pdl non cambia nulla. Lo statuto non era stato portato all'attenzione di Fini ma è scritto da due mesi». Tanto che in serata La Russa nega di non aver fatto avere la bozza di statuto al presidente della Camera ed ironico aggiunge: «Se serve alla causa, posso anche far finta che sia come dice Berlusconi a cui non hanno evidentemente fornito il quadro completo della situazione». Tuttavia per il premier il problema è tutto lì: «Lo statuto non è definito, ma c'è la prima scrittura già consegnata ad An e a tutti gli altri partiti del Pdl». Quindi, per il capo del Governo, in realtà «c'è stato un problema di comunicazione. Tra An e La Russa», ironizza il Cavaliere. Battuta, forse, non molto gradita dalle parti di via della Scrofa. A cominciare da Italo Bocchino che replica: «Non esistono problemi di comunicazione tra La Russa ed An. Anzi, sono state proprio le assidue e puntuali comunicazioni di La Russa a tutta An ad aver reso necessario un chiarimento in merito alla costituzione del Pdl». Sarà ma il Cavaliere parlando con i suoi spiega: «Tutte le divisioni ci sono solo sui giornali, quando parlo con i leader le divergenze sono sui dettagli. Bastano cinque minuti e tutto a posto. Devo solo parlare di più con loro». La sala del comizio è stracolma di gente, circa 800 persone. Berlusconi dà a tutti gli ultimi sondaggi: 7 punti di vantaggio del Pdl sul Pd. E anche a Nuoro il comizio diventa l'occasione per parlare di tutte le questioni del momento. A cominciare dalla riforma «sacrosanta» della Giustizia, sulla quale il capo del governo spiega di non volere più sorprese. Torna ad evidenziare anche la necessità di porre un freno all'uso delle intercettazioni, così come il bisogno di impedire che un imputato dichiarato innocente in primo grado possa essere ancora processato. Proprio sulla giustizia mercoledì è in programma un vertice di maggioranza. «Ci sarà una cena - annuncia il premier - per verificare sia con An che con la Lega tutto, punto per punto. Ora non mi risulta nessuna distanza». E poi, «al prossimo Consiglio dei ministri cominciamo a parlarne».

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