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L'Unità sotto choc: a Livorno, An batte il Pd

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Nell'articolo poi si legge: «Millequattrocento a millecento: sarebbero questi i numeri del sorpasso di An sul Pd a Livorno. Sarà l'effetto della crisi dei democratici, sarà l'appeal ruspante dell'autoctono Matteoli al governo: tant'è, i numeri nella roccaforte rossa dove il Pci vide la luce nel 1921 fanno discutere». In effetti si tratta di cifre impressionanti se si pensa soltanto che nelle elezioni dell'aprile scorso il centrosinitra ha più che raddoppiato il centrodestra. Walter Veltroni, infatti, ha ottenuto quasi il 60% dei voti (59.1% per la precisione) mentre Silvio Berlusconi s'è fermato a quota 25.6%. Il Pd da solo, senza Idv, è arrivato a quota 54.9% mentre il Pdl s'è fermato al 24.4%. E allora? Come è possibile che in appena nove mesi il Partito democratico sia sprofondato se si considera che soltanto la federazione Ds all'ultimo congresso si presentò con quasi seimila iscritti? Nella formazione veltroniana si giustificano con il poco tempo avuto a disposizione: «La campagna di tesseramento del Pd è iniziata soltanto a ottobre e si concluderà a dicembre 2009», spiega all'Unità il responsabile dell'organizzazione del Pd Alessio Ciampini. In realtà, sullo sfondo sembra esserci qualcosa di più politico e cioè il fatto che alle prossime amministrative il sindaco uscente, Cosimi, ha deciso di ripresentare la sua ricandidatura. Il suo predecessore, Gianfranco Lamberti, invece, s'è messo sulla linea della contestazione, ha organizzato un convegno dove è andato proprio Matteoli e ogni giorno dal suo blog spara a zero sul partito di Veltroni di cui ancora fa parte. Per esempio due giorni fa ha scritto che ci sono «molte vicende di cui si parla meriterebbero valutazioni che il principale partito livornese si guarda bene dal fare. Difficile che si possa diventare una forza attraente, allorquando si eludono problemi veri, cassintegrazione Delphi, Rossignolo e Bertone, Unicoop, Odeon, Luogo Pio qualità della vita urbana e via a seguire, per organizzare solo iniziative a sostegno». Non mancano ironie proprio sulla situazione iscritti e sul fatto che la scadenza di chiusura dei termini sia stata fossata così lontano del tempo: «Mi viene un dubbio atroce - ha scritto Lamberti - e se qualcuno si vuole iscrivere a gennaio 2010, che fanno, lo rimandano indietro? Oppure gli fanno i test attitudinali, oppure lo invitano a giurre sul libro sacro, od a baciare l'anello?». Nel bailamme generale ci si è messo anche il sindaco di Firenze Leonardo Domenici che in un'intervista al Corriere Fiorentino, esprime perplessità su come si sta sviluppando la campagna delle primarie, critica i candidati, annuncia di non aver ritirato al momento la tessera del Pd e se la prende col centrodestra. Inutile dire che al Pd non l'hanno presa bene. Ma a forza di schiaffi ci stanno facendo l'abitudine.

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