Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Giustizia, Berlusconi rilancia: "Ce lo chiedono gli italiani"

Silvio Berlusconi

  • a
  • a
  • a

In collegamento telefonico da Milano con «Neveazzurra» — la tradizionale manifestazione di FI-Pdl organizzata dall'azzurro Sabatino Aracu a Roccaraso — il presidente del Consiglio parte con un lungo elenco delle cose fatte dal suo governo ad oggi. Un'azione, sottolinea, che gli italiani hanno «percepito bene», come dimostrano i sondaggi sul suo gradimento stabili «intorno al 72,3%». Insomma, sottolinea il Cavaliere, nonostante una fase «particolarmente difficile, gli italiani hanno capito che l'alternativa al nostro governo è l'immobilismo», così come «hanno capito che con la sinistra l'Italia avrebbe corso un grave rischio». Sul palco, c'è Renato Brunetta. Berlusconi ne elogia l'attivismo, gli sforzi per ammodernare una Pubblica amministrazione «pletorica e costosa». Ma il suo plauso va all'intero governo che «sta lavorando seriamente per risolvere i tanti problemi ereditati dal passato». Fra i mali dell'Italia, il premier cita il debito pubblico, il gap infrastrutturale, l'elevato costo dell'energia, l'evasione fiscale e, appunto, «un sistema giudiziario che allontana molte aziende straniere perchè i tempi della giustizia sono inaccettabili». Ed è proprio per questo che il governo andrà avanti comunque sulla riforma della giustizia, anche a colpi di maggioranza. «Non so se queste speranze di cui parlano oggi i giornali possano trasformarsi in realtà», premette cauto il Cavaliere. Quel che è certo, aggiunge, «è che stavolta la riforma della giustizia la faremo: con la sinistra se possibile, con i numeri di cui dispone la maggioranza se la sinistra non vorrà partecipare». Del resto, prosegue, «il piano di riforma lo abbiamo chiaro» in testa ed è «una cosa che tutti gli italiani attendono». Nemmeno i distinguo all'interno della maggioranza sembrano impensierirlo. Sulla riforma delle intercettazioni, ad esempio, nega di aver fatto alcuna retromarcia, accusando semmai i giornali di disinformazione: «Non ho mai pensato di vietare questo strumento di indagine per un reato grave come la corruzione; ho detto semmai che non dovevano essere possibili le intercettazioni per tutti i reati contro la Pubblica amministrazione». Nessuna frizione nella maggioranza, dunque, secondo Berlusconi: «Le discussioni sono sempre esagerate sui giornali. Nel governo c'è un'atmosfera molto, molto amichevole». Ed anche con la Lega, nonostante le frizioni su Malpensa e sulla tassa per gli immigrati, i rapporti sono ottimi: «La Lega è sempre molto attenta al consenso elettorale, ma tutte le volte emerge il grande buonsenso di Umberto Bossi». Forse anche per questo, Berlusconi ci tiene a precisare che Malpensa non sarà danneggiata dall'accordo con Air France: lo scalo varesino, assicura anzi il premier, grazie alla liberalizzazione degli hub avrà un maggiore flusso passeggeri. C'è tempo per un accenno alla crisi economica. Il premier sostiene che gli italiani hanno «capito» i suoi ripetuti appelli all'ottimismo e i dati sulle vendite dei prodotti alimentari durante le feste stanno lì, spiega, a dimostrarlo. Il Cavaliere fa anche un accenno al futuro partito unico dei moderati, sottolineando che con il Popolo della Libertà si sta formando una «classe dirigente giovane, preparata e soprattutto moralmente irreprensibile».

Dai blog