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Il confronto con l'opposizione è già cominciato

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In realtà, a vedere le cose più in profondità, vediamo che, sotto dietro e al di là delle parole e dei pronunciamenti ad effetto della propaganda, sia in corso un cambiamento significativo e promettente. Si può dire, infatti, che un confronto sui contenuti, tra maggioranza e opposizione, sia già iniziato. Si pensi in particolare alla politica estera, alle principali misure di politica economica, al federalismo, alla riforma del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione, alla riforma della scuola e della giustizia. Su ognuna di queste materie, è in corso o sta per partire in Parlamento un confronto che promette di giungere per la prima volta a convergenze significative e tali da condurre a risultati concreti. Il Presidente del Consiglio, portato per natura e disposizione personale al confronto e all'intesa, segue questo cammino con realismo e speranza, senza tuttavia mitizzare parole come «confronto» e «dialogo». Il Presidente Berlusconi sa che la politica ama crogiolarsi nel caldo letto dei dibattiti e delle discussioni infinite, che non portano quasi mai a risultati concreti, mentre è consapevole dell'urgenza di prendere decisioni, specialmente n un momento delicato come questo. Per questo Berlusconi non attende ad agire e a spingere governo e Parlamento ad assumere decisioni sulle riforme di sistema e su provvedimenti necessari alla modernizzazione del Paese. E nello stesso tempo attende che il confronto si sviluppi e conduca a risultati concreti e soprattutto in tempi rapidi. Bisogna riconoscere che in questo Berlusconi è assistito molto bene dai suoi ministri. Il governo vive uno stato di grazia soprattutto perché Berlusconi ha saputo mettere le persone giuste al posto giusto. La squadra di governo comprende ministri di provata esperienza e autorevolezza (come ad esempio Tremonti, Frattini, Scajola, Matteoli, Maroni, Calderoli, Brunetta, La Russa, Sacconi), con giovani ministri che stanno rivelando doti di saggezza e di equilibrio politico (come ad esempio Alfano, Gelmini, Fitto, Carfagna, Prestigiacomo, Zaia, Meloni) che garantiscono un sostegno attivo ed efficace al Presidente Berlusconi. Ma tutto questo non sarebbe sufficiente, se non vi fosse una persona dalle doti umane e politiche eccezionali come il dottor Letta, che agisce da catalizzatore del lavoro di ciascun ministro. Senza considerare il lavoro silenzioso, ma altrettanto efficace svolto dal ministro Elio Vito, senza il quale non si spiegherebbero i risultati ottenuti sul fronte parlamentare. Questo è un governo che lavora assiduamente ed efficacemente alle riforme, che sa parlare e convincere l'opposizione e al tempo stesso che prepara un rinnovamento della classe dirigente di questo Paese. A costo di apparire ancora una volta un ammiratore acritico di Berlusconi, non posso fare a meno di lodarne il genio politico. Constato con soddisfazione che ora anche nella sinistra molte voci autorevoli si levano a riconoscerlo apertamente.

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