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Nel mirino dei magistrati ora c'è Bassolino

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Nella massa di incartamenti, interrogatori, intercettazioni, informative dei carabinieri traspare anche, al margine delle indagini, l'iperattivismo dell'imprenditore partenopeo con telefonate a Ciriaco De Mita, incontri con il direttore del museo Madre (e fedelissimo di Bassolino) Eduardo Cicelyn. Ma anche e soprattutto le mire del gruppo Romeo sugli appalti della Regione Campania. Il 28 gennaio scorso Romeo in persona chiama Antonio Bassolino e i due fissano un appuntamento per l'indomani. Poi alla sua segretaria fedele Romeo confida lo scetticismo riguardo la possibilità di entrare in affari con Palazzo Santa Lucia. Lei gli dice che «la Liuzzo ha incominciato a lavorare sulla Regione, e se entra quella hanno fatto "il botto" sulla Campania, si tratta di una gara per dodici milioni». E Romeo chiosa: «Speriamo che ce l'ha danno, considerato tutti i casini che fanno». Di questo ed altro si tornerà a parlare questa mattina, alle 10,30 nel carcere di Poggioreale, dove è previsto il secondo round dell'interrogatorio dell'imprenditore Alfredo Romeo davanti ai pm e al gip. Sarà questo probabilmente l'ultimo dei colloqui previsto tra accusa ed indagati prima delle udienze davanti al tribunale del Riesame, primo vero banco di prova dell'impianto accusatorio che ha demolito mezza giunta comunale. Ieri il fascicolo è stato assegnato alla dodicesima sezione, e la data per l'udienza per i primi tra gli arrestati che hanno presentato istanza dovrebbe essere fissata per la settimana prossima, prima della fine dell'anno. Ma non ci sono solo i collegi difensivi a reclamare una revisione delle decisioni del gip. Ieri mattina anche i pm inquirenti hanno presentato istanza al tribunale del Riesame contro il mancato accoglimento da parte del gip di alcune delle richieste cautelari o per l'aggravamento degli arresti domiciliari in arresti in carcere per i quattro assessori comunali coinvolti (Cardillo, Gambale, Di mezza e Laudadio). Mentre da Roma giunge voce di un interessamento del ministro della Giustizia ai veleni circolati attorno questa inchiesta: si parla insistentemente del possibile invio degli ispettori di via Arenula nella Procura di Napoli. Prevedibile la bufera e le polemiche che ne seguirebbero.

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